Ven. Mar 29th, 2024

Durante un’operazione di rastrellamento del territorio volta al controllo di diverse aree della Piana di Gioia Tauro, lo squadrone Eliportato di cacciatori di Calabria, insieme al nucleo dei militari di Rizziconi, hanno scoperto un covo di latitanti tra Gioia Tauro e Rizziconi, si tratta della zona denominata Contrada Maredda, dove ha seguito di perlustrazione è stato individuato un sentiero dove le tubature erano allacciate nel classico stile “agricolo”, in mezzo alla fitta vegetazione le tubature hanno condotto ad una botola in ferro con apertura manuale, la botola in questione portava a sua volta verso un cunicolo lungo 5 metri collegato al covo rinvenuto.

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Il covo era costruito su una fondazione in cemento di forma rettangolare ed ampia circa 15 metri, con al di sopra installato un container prefabbricato in alluminio e altro materiale, corredato di impianti idrici, fognari ed elettrici, attualmente non funzionanti poiché smantellati e dati alle fiamme.

All’interno del rifugio è stata ritrovata una dispensa ed alcuni elettrodomestici, come una stufa a gas e un’antenna per tv, questo significa che il rifugio in passato è stato effettivamente utilizzato e per questo dotato di tutti i comfort.

Nel terreno demaniale, al confine tra Gioia Tauro e Rizziconi, è stato rinvenuto anche l’utilizzo di vernice verde ai fini di mimetizzare l’impianto con la vegetazione per non destare probabilmente sospetti.

Il covo è stata dato alle fiamme probabilmente per non poter risalire ai colpevoli che qui hanno alloggiato in tempi non troppo passati, resta da capire se i latitanti che ne hanno usufruito oggi siano ancora a piede libero o se siano già stati consegnati nelle mani della giustizia.

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