Ven. Mar 29th, 2024

Messaggio ai giovani cresimandi

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(San Luca, 21.06.2017 )

 

Porgo il mio saluto a voi cresimandi che oggi avreste dovuto ricevere la cresima. Sono certo che siete pronti e preparati. Abbiamo rimandato, solo perché volevo iniziare e condividere con voi una riflessione che presto proporrò a tutti i cresimandi adulti della diocesi.

Sono preoccupato –come vescovo– ministro del sacramento della Cresima di un fenomeno sempre più in crescita: molti dopo aver ricevuto la cresima si allontanano dalla Chiesa e abbandonano definitivamente la pratica religiosa. Tanti cresimati, ma poco cambia nella loro vita personale. Tutto va avanti come sempre e poco appare la forza rinnovatrice dei Sacramenti nella vita di coloro che li ricevono.

Come vorrei che tutti coloro che ricevono la cresima diventassero lievito nel mondo, capaci di dare un apporto decisivo al rinnovamento sociale e civile dei nostri piccoli paesi! Come vorrei che le nostre comunità cristiane facessero del Vangelo la loro legge fondamentale e, osservando le leggi del vivere civile, partecipassero alla crescita morale e civile dei nostri paesi. Noto una grave dissonanza tra la fede che si dice di professare e la vita che si conduce.

Anch’io come Voi, giovani di San Luca, sono devoto alla Madonna della Montagna di Polsi. Ma sono molto rattristato per il danno che hanno fatto molti, che, pur dicendosi cristiani, non hanno rispettato quel luogo sacro, lo hanno profanato con i loro progetti criminali. C’è in me tanta sofferenza al pensiero che la vostra e la nostra fede nella Madonna della Montagna di Polsi possa essere stata macchiata da alcuni che hanno scelto la via del malaffare. Ringrazio don Pino per il servizio spirituale che vi ha prestato in tanti anni e tutti gli altri sacerdoti che –in collaborazione col vescovo– vi hanno amministrato il sacramento della confessione e dell’eucaristia ed hanno avviato tanti nostri fratelli sulla via della conversione.

Oggi è una data importante per noi: tre anni fa il 21 giugno 2014 papa Francesco nella piana di Sibari dichiarò scomunicati i mafiosi. Quella ormai nota omelia rimane una grande pagina di riflessione spirituale, un programma d’impegno morale e civile per tutti. La rileggeremo in quest’ora di preghiera. Ricordo quel giorno con grande emozione: ero presente alla concelebrazione del Santo Padre.

Ringrazio tutti i fedeli di San Luca che avete oggi accolto il mio invito a vivere questa giornata di preghiera e a condividere questa ora di preghiera. Il digiuno che ho chiesto vuole essere in spirito di riparazione del male fatto da alcuni, anche nostri concittadini, che hanno seminato vendetta e si sono lasciati prendere della violenza. San Luca non deve pagare per le loro colpe. I figli non possono pagare le colpe dei genitori. Vogliate condividere con me la preghiera per San Luca, per tutti coloro che hanno imboccato la via del male, per i giovani che non hanno lavoro e sono costretti ad emigrare, per le famiglie in difficoltà, per coloro che sono in carcere, per i malati e gli anziani. Desidero mettermi al vostro fianco e, insieme a voi e a quanti amano San Luca, lottare perché questa cittadina, troppo spesso maltrattata, possa ritrovare nella fede in Dio la forza della sua rinascita spirituale, umana e sociale.

Di una cosa sono certo: le sorti di San Luca sono nelle mani dei suoi cittadini. E’ possibile riprendere la via del bene e della rinascita civile e sociale. Dipende da ciascuno di voi. Nessuno può attribuirvi colpe che non avete. Ma ognuno deve fare la propria parte scegliendo di seguire la via del bene e lottando contro ogni forma di illegalità e di male. Ciascuno di voi come cittadino di San Luca può rendere bello o brutto il volto del proprio paese. Questo dipende dalle scelte di responsabilità civile e di collaborazione sociale, che saprete fare, ma anche dalla vostra capacità di instaurare relazioni fraterne di amicizia e di impegno per il bene comune, per lo sviluppo e la crescita umana e sociale del paese. Ci sono tanti segni che manifestano il bel volto di San Luca nel mondo: i tanti giovani che si affermano nel mondo della cultura, del commercio e delle attività artigianale e sportive.

Una cosa chiedo a tutti i cresimandi: preparatevi ad essere cristiani coraggiosi, forti e coerenti. Non mischiate la vostra fede con le scelte che vanno contro il Vangelo. Siate veri testimoni di Gesù. Pensate un po’: che senso avrebbe la cresima se poi non continuate il cammino di fede, che senso ha rispettare antiche tradizioni popolari e pie pratiche se poi non si vive bene e si fa il male. Siate cristiani liberi. Non lasciatevi contaminare dal fascino della ricchezza e dal facile guadagno, dalla ricerca di un benessere solamente materiale. Non cadete nelle mani di quanti vogliono sfruttarvi e vi propongono l’illegalità ed il malaffare. Oggi c’è bisogno di cristiani adulti nella fede che siano anche buoni cittadini, partecipi nell’edificazione della città terrena. Amate San Luca ed esprimete il suo vero volto. Solo così il bel profumo del crisma col quale presto vi ungerò spargerà fragranza in tutta la comunità.

Vi saluto tutti, uno per uno. Ma vi prego di comprendere la mia preoccupazione per tutto quello che vi ho scritto.

Francesco Oliva, Vescovo

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