Mer. Apr 24th, 2024

In tema di smaltimento rifiuti presso l’impianto di S. Leo di Siderno, ho l’impressione che  l’approssimazione, o a essere benevoli, la confusione, regni sovrana, soprattutto ammantata da parole e indicazioni parziali che rendono la matassa inestricabile, quasi quanto la puzza che aleggia in questi giorni in alcune zone della Città.

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Leggo in un post di FB, strumento supremo di comunicazione che da oggi (14 luglio, presa della Bastiglia, nel nostro caso presa di S. Leo) la frazione organica e l’indifferenziata saranno smaltite a Gioia Tauro a seguito dell’ordinanza sindacale del 12  luglio scorso, che però inibisce solo il trattamento ed il conferimento della frazione organica!

Le domande allora, per un povero ignorante come me,  sono molteplici. Iniziamo. Se è inibito lo smaltimento della sola frazione organica, vuol dire che destinatari del provvedimento sono i comuni che praticano la raccolta differenziata, quindi Siderno e Roccella? Tutti i rifiuti indifferenziati che provengono dagli altri comuni erano quindi smaltiti a Siderno? e continuano ad essere smaltiti proprio qui? Come mai allora ed in base a quale ordinanza, protocollo, norma, comma, codicillo o cos’altro,  anche i rifiuti indifferenziati sino ad oggi smaltiti a Siderno (?) verranno smaltiti a Gioia Tauro?  Chi lo ha deciso? Il Sindaco? Oliverio? Donald Trump? Trattasi di atto d’imperio che deve avere un padre o è nato in provetta?  Il limite di 50 tonnellate al giorno indicato nell’ordinanza si riferisce alla sola frazione organica (improbabile) o a tutti i rifiuti? E se Siderno ha ricevuto 50 tonnellate di rifiuti indistinti e continua a riceverne sia pure in minor quantità ma soprattutto indifferenziati, non sarebbe opportuno chiamare l’impianto con il suo nome, cioè discarica? Nomen omen si diceva una volta, “il nome è un presagio”, forse per questo ci piacciono tanto gli eufemismi, di cui però stanno morendo molti nostri concittadini attanagliati dalla puzza.

E in ultimo il diavoletto ci mette la coda e insinua un pensiero maligno frutto di un processo logico che mi auguro sia errato. Non è che la puzza, il cattivo funzionamento dell’impianto, ritorna come pretesto per ricominciare a parlare di bio digestore, macchinario infernale che fa ancora parte del piano rifiuti regionale?

Pensare male è peccato ma alle volte …….

Giuseppe Caruso

VOLO

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