Ven. Mar 29th, 2024

La sempre più difficile vertenza di 129 operatori che stanno per perdere il posto. C’è stato anche un sit-in a Roma davanti alla sede dell’azienda committente.

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Si intensificano le azioni di protesta dei lavoratori della holding di telemarketing contro l’annunciato licenziamento di 129 operatori della sede locrese del Call&Call Lokroi perché dichiarati in esubero, anche se nessun risultato positivo sino ad oggi emerso. Come si ricorderà i 129 operatori locresi sono stati dichiarati in esubero in seguito alla scelta della committente “Engie Italia”, nel rinnovare la commessa a “Call&Call” di Casarano, in provincia di Lecce, e non più a Locri.

Giovedì si è tenuto il secondo incontro di esame congiunto di esame congiunto tra le Rsu e Cgil, Uil e Cisl e i risposabili dell’azienda. Mentre a Roma, davanti alla sede della “Engie Italia” è stato tenuto un sit-in di protesta organizzato dalla segretaria nazionale della Ugl-Telecomunicazioni. Entrambe le azioni, da quanto emerge, non hanno fatto cambiare idea né a “Call&Call” né a “Engie Italia”.

Nel corso dell’incontro, infatti, “al di là degli impegni assunti e dalla solidarietà espressa nei confronti dei lavoratori, ad oggi – scrivono i rappresentati di Slc-Gci, Uilcom-Fistel e Rsu – non solo non ci sono stati elementi di novità positivi, ma “Engie Italia” ha dichiarato che non applicando il Ccni Telecomunicazioni non intende formalmente adempiere a tale obbligo di convocazione delle parti, pur rendendosi disponibile a un incontro con le organizzazioni sindacali che si terrà il 5 settembre”. I rappresentati sindacali e le RSU hanno ribadito all’azienda la loro netta contrarietà ai licenziamenti rimarcando che “vanno esplorate tutte le possibili soluzioni previste dal quadro normativo vigente per evitarli”. Hanno inoltre invitato l’azienda “a produrre il massimo sforzo nel trovare una nuova commessa che possa scongiurare in maniera definitiva la crisi occupazionale nella sede di Locri”. E con questo obiettivo le rappresentanze sindacali hanno proposto di “attivare immediatamente un tavolo di crisi permanente al ministero dello Sviluppo economico, unica sede istituzionale che ha a sua disposizione gli strumenti per affrontare in maniera decisa la vertenza di Call&Call Lokroi”.

L’ azienda ha dichiarato la volontà di voler vagliare tutte le soluzioni possibili, concordando che “l’unica strada che può dare una soluzione definitiva alla crisi occupazionale è quella della ricerca di una nuova commessa”. Anche per tale ragione non ha espresso contrarietà a spostare la discussione in sede ministeriale.

Su fronte romano, il segretario nazionale della Ugl-Telecomunicazioni, Stefano Conti, ha fatto sapere che i vertici di “Engie Italia” non hanno mutato atteggiamento, e alla delegazione sindacale hanno ribadito “di non voler entrare nel merito della vertenza perché con Call&Call c’è solo un rapporto commerciale e loro debbono seguire il proprio modello di business ed organizzativo”.

(fonte Gazzetta del Sud)

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