Gio. Apr 18th, 2024
Il porto di Gioia Tauro, a nord di Reggio Calabria,  il pi grande terminal per transhipment del mar Mediterraneo, e il principale scalo commerciale marittimo situato in provincia di Reggio Calabria. Veduta aerea del porto di Gioia Tauro realizzata da un elicottero del V¡ Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria. Foto Fabrizio Villa
Partirà nei prossimi giorni dal porto di Gioia Tauro una spedizione umanitaria di kit sanitari diretta all’Ospedale di Bengasi, in Libia. Lo comunica il sito Onuitalia.com che specifica che il carico, del valore complessivo di circa 50 mila euro, è composto da attrezzature sanitarie e farmaci di base (tra cui, anestetici, disinfettanti, antibiotici) da destinare a circa 20 mila persone per un periodo di tre mesi, inclusi anche kit sanitari di base per attività di prima assistenza a pazienti traumatizzati che necessitano di cure chirurgiche.
Il carico d’aiuti, organizzato in collaborazione con il Deposito umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi (Unhrd), testimonia la solidarietà e l’attenzione dell’Italia nei confronti del popolo libico in una fase particolarmente delicata dell’attuale processo di stabilizzazione del paese a cui l’Italia potrebbe dare nei prossimi giorni un contributo in termini di sicurezza militare. La spedizione segue quella realizzata di recente in collaborazione con il Ministero della Difesa a favore dell’Ospedale civile di Mitiga, contenente kit medici dell’ Organizzazione mondiale della sanità (Who), la cui consegna è stata effettuata in occasione della visita del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, lo scorso 12 aprile a Tripoli. L’intervento si inserisce nell’ambito di un più ampio pacchetto di interventi umanitari dell’Italia a favore della Libia del valore complessivo, dall’inizio dell’anno, di 2,4 milioni di euro, di cui 1 milione di euro al Programma Alimentare Mondiale (Wfp) per la distribuzione di razioni alimentari e 1,4 milioni ripartiti fra il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per lo svolgimento di attività di protezione e assistenza a favore delle categorie più vulnerabili della popolazione libica.
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