Mar. Apr 23rd, 2024
Dal punto di vista della salute l’Italia è divisa in due, con il sud che vede una maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità e arranca dal punto di vista dei servizi. La fotografia emerge dal rapporto Osservasalute presentato oggi a Roma. Ecco alcuni esempi di disparità.
OBESITA’ Le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di obesi (Molise 14,6%, Abruzzo 13,1%; Puglia 11,9%) e in sovrappeso (Campania 41,5%, Calabria 39,6% e Puglia 39,4%) rispetto alle regioni settentrionali, che mostrano i dati più bassi di prevalenza (obesità: PA di Trento 7,5% e PA di Bolzano 8,1%; sovrappeso: PA di Trento 28,5% e Valle d’Aosta 31,5%).
SEDENTARIETA’ Le regioni settentrionali, in particolare la PA di Bolzano (38,7%), la PA di Trento (30,7%), la Valle d’Aosta (30,2%) e la Lombardia (28,5%), rappresentano la zona del Paese con la quota più elevata di persone che praticano sport in modo continuativo. Le regioni del Meridione si caratterizzano per la quota più bassa di persone che dichiarano di dedicarsi allo sport nel tempo libero, fatta eccezione per la Sardegna dove il 30,8% dichiara di praticare attività sportiva in modo continuativo o saltuario. Le regioni che registrano la più bassa quota di praticanti sportivi sono la Campania (17,9%), la Basilicata (21,7%), la Calabria (23,3%) e la Sicilia (23,4%).
TUMORI Se si prende ad esempio il tumore del colon-retto le regioni con una maggiore prevalenza sono Liguria, Friuli ed Emilia Romagna, mentre ad avere la minore sono Sicilia, Campania e Puglia. Per il tumore della mammella la prevalenza maggiore è in Friuli Venezia Giulia, seguito da Ligura e Lazio, la minore in Campania, Calabria e Abruzzo. “Al nord ci si ammala di più, ad esempio di tumore al seno, perchè le donne hanno iniziato prima a fumare e bevono di più – ha spiegato Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio che cura il rapporto – ma la mortalità è inferiore perchè con gli screening si riesce a individuarli prima”.
ANTIDEPRESSIVI In crescita il trend di consumi nazionale. I consumi più elevati nell’anno 2014 si sono avuti in Toscana (59,50 dosi giornaliere ogni mille abitanti), nella PA di Bolzano (53,30), in Liguria (51,30), in Emilia-Romagna (49,40) e in Umbria (49,40), mentre i consumi minori in Basilicata (30,30), Campania (30,50), Puglia (31,20) e Sicilia (31,20). Il Lazio (da 35,80 a 34,80) e l’Umbria (da 50,20 a 49,40) sono le due regioni che hanno registrato il maggiore calo dei consumi nell’ultimo anno.
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