Ven. Apr 19th, 2024

E’ stato tratto in arresto presso l’abitazione materna il narcotrafficante internazionale Saverio Romeo – cinquantanovenne del luogo ma da tempo emigrato in Germania – in esecuzione ad un mandato di cattura europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria del Belgio per il reato di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale tra Colombia, Paesi Bassi e Belgio, essendo stato condannato alla pena detentiva di 4 anni di reclusione.

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L’inchiesta, condotta dalle autorità belghe, ha dimostrato che Romeo trasferiva ingenti quantità di denaro ad uno dei dirigenti dell’organizzazione criminale quando si trovava in Colombia nell’ambito delle trattative concernenti importanti traffici di cocaina, curando altresì in maniera autonoma il trasporto della sostanza stupefacente acquistata e fungendo da punto di collegamento in loco con l’organizzazione “acquirente”. Egli inoltre ha anche messo a disposizione la sua abitazione in Germania per organizzare i trasferimenti di denaro. Per questi fatti, il 2 febbraio 2016, il Romeo è stato condannato in contraddittorio dal Tribunale di Prima Istanza di Limburgo (Belgio) ad una pena detentiva di 4 anni per “partecipazione all’adozione di decisioni nell’ambito delle attività di un’organizzazione criminale”.

Già nel marzo del 2006 Romeo era stato arrestato in Germania unitamente ad altre tre persone, poiché trovato in possesso di 64 kg di cocaina purissima che, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare, al dettaglio, svariati milioni di euro. Lo stupefacente – entrato nel porto di Amburgo a bordo di una nave mercantile battente bandiera cilena, proveniente dalla città di Turbo in Colombia – avrebbe dovuto essere destinato al mercato olandese.

Nel dicembre del 2007, Romeo è stato condannato dall’Autorità Giudiziaria tedesca di Bochum nuovamente per traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed associato presso quella casa circondariale, ove è rimasto recluso sino al 2013.

Dopo la cattura eseguita a Brancaleone, Romeo è stato tradotto presso il carcere di Reggio Calabria, ove è stato posto a disposizione della locale Corte d’Appello, che ne valuterà la sua posizione ai fini dell’estradizione.

Risale a lunedì 2 maggio scorso la cattura del latitante Domenico Morabito, alias “Michetto”, nipote del “Tiradritto”, narcotrafficante di Africo, che dopo cinque anni di ricerche dovrà scontare la pena di 22 anni di reclusione.

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