Gio. Apr 25th, 2024

 

 

di Alain Adalberto Piperno

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“L’Italiano è una lingua parlata dai doppiatori”. Così si pronunciava il celebre sceneggiatore, giornalista e scrittore Ennio Flaiano. Lontano da ogni polemica, ironica ovviamente, comincia la carriera di un giovane calabrese che emigra dal meridione, per dar voce allo spettacolo, quello dei grandi ciak nazionali, quello che si discute tra i salotti di Cinecittà. Il giovane Nicola Procopio, trentunenne di Locri, laureato in Giurisprudenza a Roma, di strada ne ha fatta e di chilometri ne macina ogni mese, lo fa tra lo stupore, tra sciacalli e antagonisti di mestiere, ma con un innato senso di passione verso questo “palcoscenico”, che va oltre ogni dovere da compiere per una retribuzione da prestazione lavorativa. Da speaker radiofonico nella calda Roccella Ionica ai microfoni della FonoRoma, dalle telecronache in Serie A dello Sporting Locri, squadra di cui si è sentito anche molto discutere, non solo per imprese sportive, ma altresì per onere di cronaca, all’ultima impresa nel doppiaggio nazionale, quello sotto la guida del più noto maestro Giorgio Lopez, andato in onda dal 29 aprile su Rai Storia in prima serata. In uscita due film importanti, doppiati di recente, ovvero “Fratelli di sangue”, presentato nei giorni scorsi in anteprima mondiale a New York con 5 minuti di applausi a fine proiezione, e “Il coraggio di credere”, che verrà trasmesso prossimamente sulle reti nazionali Italiane. Sua la voce nello spot, già in onda sulle tv campane e sul web, dell’hangar nell’aeroporto di Napoli. Un fiore all’occhiello, il giovane calabrese, speaker radiofonico e di spot pubblicitari, telecronista, attore, doppiatore e cantante, che si presta a raggiungere traguardi sempre più importanti, tra i mille sacrifici e i pesanti studi che delineano la sua routine. <<La passione verso questo mondo, nasce sin dall’età adolescenziale, poichè nei film internazionali sentivo gli attori parlare in italiano, ma il labbiale era diverso dalle parole dette, e ciò mi ha incuriosito molto, così negli anni, ho cercato di imparare le tecniche di doppiaggio studiando da autodidatta, da video trovati sul web e speciali (rari) trasmessi in tv>>, così afferma il giovane Procopio che riferendosi al suo operato, continua: <<dall’affiancamento formativo con colossi del doppiaggio come ad esempio Luca e Monica Ward e Lina Wertmüller per il cinema, agli studi dello Special Master Class per doppiaggio e cinema, a cui ho preso parte pochi mesi fa, sotto la guida dei maestri Giancarlo Giannini e Michele Placido, percepisco che in questo mondo bisogna essere se stessi, che nel cinema esiste sempre qualcosa da scoprire e perfezionare: dalla recitazione alle espressioni, dai toni vocali alla posture innanzi alla cinepresa, fino ai famigerati tempi>>. Tra le non-agevolazioni made in Trenitalia, per quanto concerne i continui spostamenti da Locri alla Capitale, alle varie porte chiuse in faccia, per dare spazio alla generazione dei “già navigati”, poiché più fortunati a respirare sin da piccoli il mondo del doppiaggio e del cinema, essendo figli di altri doppiatori ed attori, dai chiacchiericci vari di chi ignora il suo cammino commentandolo ambiguamente e a sproposito alle avventure in Rai, Procopio porta sempre la sua bella Calabria nel cuore, auspicandosi che questa terra risorga presto, all’insegna della cultura e della conoscenza, tra valori impartitigli dalla famiglia, sin dalla tenera età tra le mura della propria abitazione. Tasselli su tasselli, per perfezionare un bagaglio esperienziale usufruendo di esso per costruire la carriera lavorativa, ma soprattutto l’essere, la realtà che mai troppo si allontana da un mestiere come quello di doppiatore. << Ho investito moltissimo, tra tempo e denaro, nonostante i miei soli trentun’anni e mi auguro>> conclude il giovane <<di concentrarmi al massimo, ottenendo grandi risultati sui lavori futuri, con la stessa tenacia di sempre, ed in cantiere ci sono tanti progetti che nei prossimi mesi daranno i loro frutti>>.

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