Gio. Mar 28th, 2024

COMUNICATO STAMPA IN MERITO AL CENTRO DI RECUPERO NEUROLOGICO DI LOCRI: “Dove siamo rimasti ?! Siamo rimasti dove eravamo !”

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Ci dicevano che la colpa per lo stato delle cose presso il Centro di Recupero Neurologico di Locri (dove risiedono permanentemente 17 disabili gravi) era del Commissario Governativo alla Sanità, l’ing. Massimo Scura. Ma i fatti dopo cinque mesi di paziente, fiduciosa attesa, direbbero il contrario: sarebbero stati i Commissari nientedimeno nominati dalla Regione e i Funzionari dell’ASP di Reggio Calabria a non provvedere al completamento delle assunzioni di personale autorizzate a metà dicembre 2015 dal Commissario Governativo Massimo Scura. L’autorizzazione prevedeva l’assunzione di 16 operatori socio sanitari part time a tempo determinato per sei mesi e di 4 infermieri.

Allo stato dei fatti sono stati assunti 13 OSS e NESSUN INFERMIERE. Si capisce quindi che la situazione sebbene parzialmente alleviata (13 OSS a metà orario sono comunque palesemente insufficienti per assistere 24/24 i 17 disabili del Centro), permane sempre precaria perché il numero di OSS non è stato completato e di infermieri c’è sempre e soltanto uno, quello precedentemente in servizio.

A ciò -ora- si aggiunge la giustificata preoccupazione che i 17 disabili potranno rimanere ancora una volta privi in assoluto di OSS perché a giugno scade l’incarico e se non si provvede per tempo alla proroga o all’assunzione di altro personale, succede quello che è già successo in precedenza, quando dal mese di settembre 2015 fino a metà gennaio del 2016 i disabili sono rimasti privi di OSS, a cui doveva provvedere appunto l’ASP di Reggio Calabria (che tra l’altro a luglio del 2015 aveva emanato un avviso pubblico per reperire personale OSS e questo bando non si sa perché non è stato portato avanti, malgrado le numerose domande pervenute, tant’è che per Locri si è dovuto attingere ad una graduatoria del “Pugliese” di Catanzaro) ed in parte di Scura che non è intervenuto subito. Ricordiamo che all’epoca provvidero a dare una determinante mano di aiuto i volontari dell’UNITALSI. Ricordiamo pure che i disabili fecero sciopero della fame a cui aderì anche il Vescovo Mons. Francesco Oliva, che ha sempre avuto molto a cuore la sorte dei disabili del Centro (“un giorno ne dovremo rispondere davanti a Dio !”, omelia di Natale 2015, cattedrale di Gerace).

Perchè tanta sfiducia nella Dirigenza e nei Commissari dell’ASP di Reggio Calabria ? Innanzitutto noi facciamo riferimento alla sola questione del Centro, per il resto può darsi che la Triade e i Dirigenti dell’ASP siano stati eccezionali negli altri servizi. C’è malcontento e diffidenza per i precedenti prima riportati -che già bastano e restano- e poi perché proprio di recente nella proposta dell’atto aziendale del “Centro di Recupero neurologico di Locri” NON C’E’ TRACCIA ! Speriamo che qualcuno se ne accorga e provveda.

Ricordiamo che il Centro è stato trasferito nel nuovissimo fabbricato di Locri (collocato a qualche centinaio di metri alle spalle dell’Ospedale di Locri, si accede dalla strada che porta a Gerace) un paio di anni fa, è una struttura a piano terra ben concepita dal punto di vista residenziale e logistico, piena di luce, aria e verde intorno ad essa ed è l’unica di natura pubblica in Calabria. Un fiore all’occhiello per la Pubblica Amministrazione Regionale, ma non certo allo stato attuale, lo potrà diventare -come è giusto che sia- solo se si provvede a garantire i servizi essenziali, a migliorare e potenziare le attrezzature, personalizzare le carrozzelle, dotare il Centro di altro personale specializzato sia per attività di laboratorio e di animazione ma sopratutto per il recupero funzionale dei disabili nei limiti fisiologici possibili di ciascuno di loro (per alcuni vi sono possibilità notevoli) in base a programmi di intervento personalizzati.

Forse ha proprio ragione un sindacalista del settore che in questi giorni ci ha riferito che le carte che provengono da Locri vengono “messe sotto tutte le altre, ultime” e che l’unica salvezza per Locri è quella di ritornare autonoma come una volta e essere svincolata da Reggio, che ha dato prova di non avere alcuna attenzione per la sanità locridea.

D’altronde, ad una nostra lamentela per la mancata assunzione del personale così come autorizzata, il Commissario Scura ci ha risposto “di essere mortificato per l’incuria di alcuni. Posso solo autorizzare le assunzioni, poi le pratiche devono seguirle altri che comunque io ho sollecitato. Speriamo in un futuro meno difficile e più umano”.

Ritornando alla situazione del Centro, considerato che ha la funzione di “Recupero” non si capisce come questo recupero possa avvenire se di fatto mancano le figure professionali che possano veramente fare attività di recupero. Basta pensare che c’è un solo medico che svolge anche le funzioni di dirigente (il titolare è in malattia) ed un solo fisioterapista, il generoso Mauro che deve badare alle complesse e diversificate necessità di tutti i 17 disabili !

Impossibile e disumano. Non c’è bisogno di essere scienziati per capirlo. Eppure tutti, ma proprio tutti: parte politica, ASP di Reggio, Commissario Governativo non provvedono. Disumano e contrario agli scopi istituzionali del Centro. Cosa segnalare di più ?

Di fronte a questa paradossale situazione il nostro gruppo associativo -e cioè la Consulta delle Associazioni del Comune di Gioiosa Jonica, l’UNITALSI di Locri, Commatre, ADDA, Unicef Locride, Coordinamento Giovanile della Locride- che hanno preso a cuore i problemi del Centro, dei disabili e del personale che vi lavora ha incontrato l’Assessore alle Politiche Sociali Federica Roccisano in occasione della visita che ha fatto a Pasqua ai disabili del Centro. Alla Roccisano -che ha potuto documentarsi con i propri occhi, conversando anche con la Dirigente e gli stessi disabili- è stata fatta presente la situazione ed è stato chiesto un ulteriore impegno personale ed istituzionale presso gli organi competenti. All’uopo è stato presentato un documento sottoscritto da tutte le Associazioni.

Nel documento sono state indicate le priorità del Centro e cioè: garantire la presenza di 9 (nove) Operatori Socio Sanitari a tempo pieno e indeterminato per garantire il principio della continuità; almeno altri 3 infermieri; almeno altri due fisioterapisti, un educatore, un assistente sociale, un ausiliario ed un amministrativo.

Francamente non è ancora successo niente, anche se nel frattempo la Roccisano ha mantenuto l’impegno di far riaprire i corsi per l’abilitazione ad OSS, un provvedimento da noi molto apprezzato. Abbiamo quindi ripetuto l’invito a lei ed al Capogruppo PD Sebi Romeo lo scorso 5 maggio a Cinquefrondi in occasione dell’incontro con la deputata PD Elena Carnevali, relatrice della legge nazionale “Dopo di Noi”, che al nostro racconto è rimasta scandalizzata.

Noi tutti siamo pronti ad una dimostrazione eclatante se questo stato di cose perdurerà ancora.

Ci siamo fatti parte diligente di comunicare la presente a tutte le parti interessate che hanno il potere di decidere e di provvedere.

Per concludere, fatto salve tutte le persone e parte delle istituzioni che hanno veramente a cuore -per sensibilità ed amore e non per interessi e denaro- il bene delle persone con disabilità di qualsiasi natura- vogliamo riportare lo stralcio dello sfogo legittimo della sorella di un disabile, delusa, sfiduciata e fiaccata dalle istituzioni e dalla società, che parla anche a nome di tutte le Famiglie: “Dove eravamo rimasti … ?? Beh siamo rimasti dove eravamo. Cioè SOLI !! Soli in attesa di “Vivere”. Tutto tace ed è fermo. Nessuno dei funzionari Asp di Reggio Calabria ed i Commissari nominati dal governo, si degnano di rispondere alle ormai innumerevoli lettere\raccomandate…. Ma tanto, tutto ciò non importa. Non serve e non interessa a nessuno. Ma tutti, soprattutto i politici calabresi e nazionali, si riempiono la bocca dei soliti slogan di bassa lega. Addirittura promuovono leggi senza neanche conoscere il soggetto e si mostrano sensibili (di facciata) solo se messi davanti a telecamere o comunque “luoghi pubblici “. Intorno a noi c’è la sofferenza che nessuno vuole ascoltare. Ci sono migliaia di famiglie rinchiuse, come noi, nella loro prigione. Una cella\casa che fa comodo a tutti. Perché per lo Stato i disabili non sono importanti. Non fanno parte dell’agenda di governo e sono soggetti ai Burocrati di turno, incompetenti,arroganti e arrivisti. Andrea e noi, siamo arrivati quasi al CAPOLINEA. Avviliti e devastati dall’angoscia di questo stato di perenne impotenza. Con una società sempre più cinica e spietata, che ci UCCIDE senza sporcarsi le mani. Il nostro pianto infastidisce, le nostre urla rompono le scatole. La nostra esistenza è ingombrante. Siamo abbandonati, sfruttati, mortificati, che riceveranno giustizia, non per mano di uomini, ma per volere dell’IGNOTO. Ecco dove siamo rimasti. Il resto è solo NULLA MISCHIATO COL NIENTE.”

Vincenzo Logozzo Consulta delle Associazioni del Comune di Gioiosa Jonica, Maurizio Villari UNITALSI, Maria Rosa Logozzo UNICEF, Vito Crea ADDA, Simona Coluccio COMMATRE, Giuseppe Pelle COORDINAMENTO GIOVANILE DELLA LOCRIDE.

 

 

 

 

 

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