Ven. Apr 19th, 2024

La corte di appello di Reggio Calabria sezione misure di prevenzione ha annullato il sequestro che era stato disposto nei confronti di Manti Carmelo (difeso dagli avvocati Marco Tullio Martino e Antonino Mandalari) e dei terzi interessati Manti Leonardo e Manti Antonietta (difesi dall’avvocato Vincenzo Farina e dall’avvocato Marco Tullio Martino) disponendo la immediata restituzione di tutti i beni confiscati agli interessati. Sono state dissequestrate società, appartamenti, terreni ed autovetture il cui valore era stato stimato all’epoca in circa 1 milione di euro. La corte ha ribaltato il giudizio di primo grado in accoglimento delle argomentazioni dei legali di difesa che si erano battuti in sede di istruttoria – anche con l’ausilio di consulenze tecniche – per dimostrare come tutto il patrimonio costruito dal proposto fosse di provenienza lecita. In particolare il tribunale di primo grado riteneva sospetto ed improvviso l’aumento di appalti e di fatturato registrati proprio in corrispondenza degli anni contestati per il delitto associativo al proposto. Manti Carmelo era stato condannato per il reato di cui all’articolo 416 bis e tutto il suo patrimonio comprese alcune società intestate ai figli erano state confiscate dal tribunale di primo grado perché ritenute comunque nella sua diretta disponibilità e di provenienza illecita stante il giudizio di sproporzione tra patrimonio accumulato e redditi dichiarati. La corte in accoglimento delle argomentazioni dei legali ha ribaltato il giudizio di primo grado e, tuttavia confermando la applicazione della sorveglianza speciale, ha annullato invece il sequestro e la confisca disponendo la restituzione di tutti i beni agli aventi diritto.

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