Mar. Mar 19th, 2024

il 2016 sembra richiedere all’Italia uno sforzo maggiore per la gestione del fenomeno migratorio, gli sbarchi sulla Penisola non si contano più, troppo frequenti anche le morti in mare. Ed è proprio quel blu che risucchia le speranze e i sogni di migliaia di persone, disperati in cerca di una vita migliore, una vita lontano da guerre e carestie. È li giù nel mare che finiscono troppo spesso le ambizioni e il futuro di milioni di bambini, vittime di un mondo che non li tutela più.

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I migranti e rifugiati sbarcati in Italia nel 2016 provengono soprattutto da Nigeria (15%), Gambia (10%), Somalia (9%), Eritrea, Guinea e Costa d’Avorio (8%).

Sono terribili i bilanci, a fine maggio tra Reggio Calabria e la Sicilia erano in più di 1.000 ad essere arrivati in condizioni disumane, recentemente, sempre a Reggio Calabria, sono arrivati in 366, a bordo della nave “Phoenix”, gli immigrati erano tutti provenienti dal Mali, Gambia, Sierra Leone, Bangladesh, Senegal, Sudan, Ghana, Togo, Burchina Faso ed Etiopia, tra loro anche 64 minori.
Nel porto di Vibo Marina invece, a bordo di una nave irlandese, erano in 600, avvistati e soccorsi al largo delle coste libiche e nel canale di Sicilia. Tra loro 16 cadaveri che hanno perso la vita in mare e le cui salme sono state affidate al Comune del capoluogo per essere sepolti nei cimiteri del posto.

 

Ad inizio luglio a Roccella erano arrivati in 47, 33 uomini, 6 donne e 8 minori, in gran parte di nazionalità afghana e palestinese, tra loro anche 4 cittadini egiziani, subito espulsi dal Paese, poiché per loro non è previsto lo status di rifugiati.

 

Sono tremila, i migranti e i rifugiati morti mentre cercavano di raggiungere l’Europa via mare dall’inizio dell’anno. Lo ha riferito l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), il numero stimato di decessi è di 2.977, ma si tratta di un dato che non include il recupero di molti cadaveri nelle ultime 48 ore che si ritiene siano in rotta verso l’Italia e la soglia dei 3.000 potrebbe essere raggiunta nelle prossime ore o giorni.

Carlotta Tomaselli

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