Sab. Apr 20th, 2024

Ugo Franco – Era la notte tra il 25 e 26 giugno quando, a Daniele Pacicca, socio del consorzio Goele Bio, venivano tagliati tredici giovani alberi d’ulivo impiantati in contrada Tavoleria di Stilo.

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Note di protesta giunsero da varie parti della penisola e da molti enti e istituzioni. Quella che, nell’immediatezza, ha dato una risposta ferma è stato il manifesto affisso in varie località e nella vallata dello Stilaro dallo stesso Pacicca intitolato “Al vigliacco di turno” in cui scriveva <<…È triste pensare a quella notte tra il 25 e il 26 giugno quando, inaspettatamente, ben tredici alberi di ulivo appena ventenni,con tanta rabbia e tanto furore, sono stati troncati di ogni speranza: la speranza di far parte di quei gloriosi uliveti biologici secolari che ornavano la bellezza della vallata dello Stilaro…>>.

L’azienda di Pacicca riparte con una festa nel corso della quale sono stati messi a dimora ventisei alberi d’ulivo alla presenza di autorità civili e religiose e molti cittadini che hanno condannato il vile gesto di giugno..

<<Dall’azione criminale che ho subito – esordisce Pacicca – ho capito quanta solidarietà c’é intorno a me. Purtroppo quanto è successo è dovuto a tanta ignoranza che regna sul nostro territorio e attraverso ciò mi rendo conto che, quanto fatto a me, è poca cosa rispetto a quanti hanno subito in silenzio fino a oggi. Chiedo a Goel che l’aiuto dato a me debba essere esteso anche a chi non è componente del nostro gruppo e dare voce a chi non ha voce>>..

Vincenzo Linarello, presidente Goel, prima di mettere a dimora i ventisei ulivi ha detto, <<Goel Bio nasce per raccogliere le aziende agricole che ostinatamente non vogliono piegarsi alla ‘ndrangheta. Il ramo del gruppo Goel agroalimentare che porta avanti sempre lo stesso progetto di riscatto in Calabria che passa nell’ambito agricolo dall’affrancamento, della ‘ndrangheta e da quel mercato che sfrutta gli agricoltori. Le arance sono pagate a cinque centesimi al chilo e noi abbiamo costruito una filiera che paga ai nostri soci quaranta centesimi al chilo. Uno dei prezzi più alti pagati in Calabria. Ciò ci ha permesso un controllo rigido della filiera per evitare il lavoro nero.  Tutto questo scardina il sistema perché le aziende non piegano alla ‘ndrangheta, non c’é caporalato e il prezzo più alto delle arance viene pagato a quelle aziende che si ribellano alla ‘ndrangheta. Noi vogliamo mandare un messaggio forte dicendo che più la criminalità ci colpisce più ne usciamo rafforzati. Siamo, ora qui, a Tavoleria di Stilo nel terreno di Daniele Pacicca per impiantare nuovi ulivi e dare una mano d’aiuto come faremo con le altre aziende che hanno subito danni. Dopo che avranno spento tutte le aziende produttive del territorio- conclude Linarello – a chi chiederanno la mazzetta? Allora credo che dobbiamo guardarci in faccia e dire che la ‘ndrangheta non è un lusso più che ci possiamo permettere, in altri periodi potevamo tollerarla, adesso non più>>.

Il sindaco di Stilo, Giancarlo Miriello, presente con tutta l’Amministrazione, ha avuto parole d’incoraggiamento per Pacicca, <Una manifestazione forte in risposta a chi è contro la legalità e siamo qui per rinnegare questo atto ignobile. Gli alberi, intendo sottolinearlo, non si possono difendere ed è facile compiere gesti simili. Ribadisco che siamo e saremo sempre per la legalità>>. A sostenere Pacicca è giunto da Briatico, Gregorio Mantegna, presidente della cooperativa BriaticoWelfear che, tempo fa, ha avuto un danno da ignoti che si sono introdotti nei campi per rubare cinquanta quintali di cipolle biologiche, <<Sono qui per esprimere solidarietà a Daniele Pacicca perché sappiamo il suo stato d’animo visto che anche noi abbiamo avuto lo stesso trattamento>>.

Dopo vari interventi, don Cornelio Femia, vicario del vescovo di Locri-Gerace, prima della benedizione ha detto, <<La speranza esige anche il coraggio di sperare. Il coraggio della fiducia nonostante tutto e il coraggio di riprendere il cammino. Questo è il messaggio educativo che la Chiesa deve sapere sempre inculcare>>.

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