Ven. Apr 19th, 2024

Un noto stabilimento balneare di Marina d’Ardore molto conosciuto per via dei concerti live che nel periodo estivo organizza con professionalità e che entusiasma il mondo giovanile per le continue novità musicali e per un apparato organizzativo di prim’ordine,  è stato raggiunto dal provvedimento di sospensione dell’attività. Dopo Le Club di Locri è stata la volta di questa struttura. Nell’ambito dell’intensa attività di prevenzione e di repressione da parte delle Forze dell’Ordine, è emerso che il locale sarebbe frequentato da persone controindicate. L’attenzione di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza si è anche soffermata sui locali che svolgono prevalentemente attività ricettiva e l’azione di sospensione si basa sull’articolo 100 del T.U. della Legge di Pubblica Sicurezza.
Sulla natura giuridica della sospensione della licenza, il Tar del Lazio ha precisato che trattasi “di misura cautelare, con finalità di prevenzione, rispondendo alla ratio di produrre un effetto dissuasivo su soggetti ritenuti pericolosi, i quali, da un lato, sono privati di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, sono avvertiti della circostanza che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte, indipendentemente dalla responsabilità dell’esercente”. Qui di seguito la sentenza n. 05399/2011 – 29/6/2011 – TAR “Ai sensi dell’art. 100 del r.d. 18 giugno 1931, n. 773 “il Questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica ed il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.
È evidente come la sospensione della licenza di un esercizio, prevista dalla norma in esame, abbia la finalità non già di sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per il verificarsi di condizioni potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, bensì di impedire – attraverso la temporanea chiusura del locale – il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale e, nel contempo, di prevenire il reiterarsi di siffatte situazioni, rendendo consapevoli quei soggetti (o chi si è in ogni caso reso protagonista di comportamenti criminosi e/o intollerabili) della circostanza che la loro presenza è stata rilevata dall’autorità, in modo da indurre il definitivo allontanamento degli stessi, od il modificarsi della loro condotta.
In altri termini, la misura della sospensione della licenza di un esercizio ha prevalente natura di misura cautelare, con finalità di prevenzione, rispondendo alla ratio di produrre un effetto dissuasivo su soggetti ritenuti pericolosi, i quali da un  lato sono privati di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, sono avvertiti della circostanza che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte, indipendentemente dalla responsabilità dell’esercente.
Al riguardo, l’autorità amministrativa titolare del potere di provvedere, ossia il Questore, gode di una discrezionalità oggettivamente ampia nel valutare i fatti di potenziale pericolo per la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico, con la conseguenza che l’apprezzamento di merito che conduce all’adozione della misura in esame sfugge al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salvi i casi di macroscopica irrazionalità o disomogeneità.
In ragione di quanto già detto, sotto il profilo motivazionale diviene sufficiente la mera rappresentazione della sussistenza dei presupposti che, a giudizio dell’organo preposto alla tutela dell’ordine pubblico, configurino la situazione di pericolo da prevenire ed evitare.

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(fonte ilpaese.info)

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