Gio. Mar 28th, 2024
epa03462089 (FILE) A file photo dated 31 August 2010 shows a worker tending to cannabis plants at a growing facility for the Tikun Olam company near the northern Israeli town of Safed, Israel. Reports on 07 November 2012 state that Colorado and Washington became the first US states to legalize cannabis for recreational use, while medical marijuana initiatives were on the ballot in Massachusetts, Montana and Arkansas. EPA/ABIR SULTAN ISRAEL OUT *** Local Caption *** 02310452

Una delle tematiche più calde in Italia è sicuramente quella legata alla legalizzazione della cannabis. Giusto o sbagliato? Le opinioni sono divergenti, e fra chi si schiera a favore e chi contro la maggioranza rimane neutrale, forse perchè gli effetti sono poco noti o forse perchè non sarebbe negativo attaccare le Ndrine direttamente dalla fonte del loro guadagno.

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Eppure fra queste opinioni ci sono alcune più autorevoli e che sicuramente fanno discutere, come quella del Presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, che pare avrebbe cambiato idea schierandosi a favore della legalizzazione. Il motivo sarebbe legato, sorprendentemente, al suo essere padre, ed alla preoccupazione di compagnie opinabili e di collegamenti ai malavitosi pur di procurarsi la cannabis.

“Ho potuto constatare quanto è diffuso il fenomeno tra i ragazzini di oggi. Visto questo, la domanda sorge spontanea: siamo sicuri che la politica proibizionista di questi decenni abbia funzionato?”

Afferma in un’intervista offerta al corriere della sera. Ed aggiunge che comprando in mercati di fortuna per strada, oltre al contatto con compagnie poco raccomandabili c’è il rischio di acquistare “schifezze trattate anche chimicamente, fatte ad arte affinchè i ragazzini diventino dipendenti o peggio, arrivino alle droghe pesanti.”

Tali affermazioni hanno indotto a delle riflessioni dovute da parte del Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri che ha affermato:

“Uno Stato democratico non può permettersi il lusso di legalizzare ciò che provoca danni alla salute dei cittadini – inoltre – il guadagno che si sottrarrebbe alle mafie è quasi ridicolo rispetto a quanto la criminalità  trae dal traffico di cocaina e eroina, ed anche se spesso la marijuana è il primo passaggio per arrivare poi all’assunzione di droghe pesanti”.

Sulla stessa linea il Procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho che boccia a prescindere l’utilizzo di droghe ma soprattutto evidenzia i pericoli derivanti da un cambio di normativa la quale ad oggi, quella basata sul proibizionismo, tutela solo la salute dei suoi cittadini.

SARA FAZZARI

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