Gio. Apr 18th, 2024
Foto LaPresse - Adriana Sapone 21/04/2016 Reggio Calabria ( Italia ) Cronaca Operazione Guardia di Finanza Mala Sanitas -11 misure cautelari nei confronti del personale sanitario per reati di falso ideologico e interruzione di gravidanza senza consenso, commessi nel presideio ospedaliero "Bianchi Melacrino Morelli" di Reggio Calabria. Nella foto L'ingresso degli Ospedali Riuniti Photo LaPresse - Adriana Sapone

La vicenda della presunta mancanza delle specifiche certificazioni anti-sismiche degli Ospedali Riuniti continua a rappresentare, nel colpevole silenzio dei competenti soggetti istituzionali, motivo di seria e profonda preoccupazione per tutta la città, a partire dai tantissimi operatori sanitari e dalle migliaia di cittadini che per motivi di salute “frequentano” il nosocomio reggino.

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In tal senso, è vergognosamente inaccettabile l’assordante silenzio della massima autorità sanitaria cittadina, vale a dire del fallimentare sindaco Falcomatà che, anche su questa dirimente e delicatissima vicenda che investe la città nel suo complesso,  dimostra assoluta e totale inadeguatezza politico-amministrativa.

La questione sta raggiungendo livelli drammaticamente tragi-comici sui quali è necessario fare rapidamente chiarezza al fine di creare ulteriori allarmi e preoccupazioni.

Infatti, dopo la presa di posizione dell’assessore comunale Zimbalatti detto Zimba, secondo il quale gli Ospedali Riuniti sarebbero privi della certificazione anti-sismica, è intervenuto, sempre sui social, il consigliere comunale con la specifica delega alla sanità, dott. Valerio Misefari, il quale ha testualmente affermato:

Caro Assessore, come sai l’Azienda Ospedaliera, pur avendo la regione dato la disponibilità per i fondi necessari alla messa in sicurezza degli Ospedali Riuniti (adesso non ricordo se 70 o 90 milioni di euro), si è deciso di utilizzare questi fondi, unitamente ad altri già reperiti, di realizzare un nuovo ospedale nell’area del Morelli che il demanio sta trasferendo al Comune che ha già stabilito di darli all’Azienda Ospedaliera. Questo perché, pur facendo i lavori di messa in sicurezza del vecchio ospedale, ci troveremmo comunque ad avere una struttura non più rispondente alle esigenze di una sanità moderna”.

Riteniamo che un dialogo fra soggetti istituzionali, soprattutto se vengono affrontati temi di estrema importanza, delicatezza e rilevanza sociale, non solo non possa in alcun caso avvenire esclusivamente sui social network ma, soprattutto, debba essere affrontato in maniera seria e compiuta e non attraverso i “sentito dire” o le approssimazioni.

Sarebbe quindi importante chiarire una volta per tutte:

  • Se gli Ospedali Riuniti possiedano o no le ferree e specifiche certificazioni anti-sismiche e quali siano i provvedimenti da prendere in caso negativo;
  • Se corrisponde al vero che i fondi stanziati per la messa in sicurezza dei Riuniti siano stati utilizzati per altri scopi e, in caso affermativo, se tale procedimento sia da ritenersi lecito.

Pertanto, preso atto dei colpevoli silenzi dell’inadeguato sindaco della città, invitiamo il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera a fare chiarezza su questo delicatissimo tema che coinvolge tutta la città.

Non è più possibile trincerarsi dietro un silenzio ingiustificabile o far finta che un problema non esiste in attesa della costruzione di un nuovo Ospedale.

 

Reggio Calabria, 3 settembre 2016

 

Ivan Tripodi (Segretario cittadino PCI Reggio Calabria)

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