Gio. Apr 25th, 2024

Africo è un Comune calabrese che conta poco più di 3 mila persone, qui si trova un tasso di mortalità, a incidenza tumorale, di livello altissimo.

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È una storia che va avanti ormai da diverso tempo, ma nonostante questo se ne sente parlare ancora troppo poco. La denuncia è arrivata alla nostra redazione da parte di un cittadino che non sopporta più di vedere ammalati e morti nel suo paese.

Il comune di Africo ha la caratteristica di essere diviso in due porzioni a notevole distanza l’una dall’altra. Il paese nuovo sorge a pochi metri sul livello del mare, a margine di una piccola pianura affacciata sul Mar Ionio, chiusa a sud da Capo Bruzzano, sulla riva destra della fiumara Laverde, che proprio qui sfocia a mare. Ad Africo però, ad essere divise, non sono solo due porzioni di territorio, ma anche la gente che ci vive è in netto contrasto sulla situazione dei tumori.

Da un lato c’è chi parla, si indigna e alza la voce, dall’altro regna la paura, il menefreghismo e l’indifferenza assoluta davanti alle processioni di morti.

Il problema non sorge solo in una strada, la via Giacomo Matteotti, ma ovunque in tutta Africo, qui il cancro si è impossessato e ha strappato la vita a giovani e anziani. Negli ultimi 15 anni sono morte di tumore 180 persone, oggi sono un centinaio gli ammalati che lottano contro questa violenta malattia, che sembra non dare loro mai pace. Nelle palazzine delle case popolari i vicini condividono lo stesso dolore.

L’ultimo degli ammalati ha solo 19 anni, un ragazzo giovanissimo ammalatosi di Linfoma, una malattia che colpisce chi vive in stretto contatto con materiale radioattivo. Molte sono le domande degli abitanti che non trovano risposte, dopo le analisi dell’aria della città, che hanno smentito un genere di inquinamento che potesse causare malattie tumorali, si è passati a pensare quello che già in molti sospettavano: il problema di Africo è legato ai rifiuti tossici che sono stati seppelliti lì molti anni prima, si tratta di scorie tossiche e radioattive con le quali poi sono state perfino fabbricate le case e i mattoni dei palazzi dove oggi vive la gente.

Su questa tragedia umana hanno il dovere di intervenire al più presto gli organi e le persone competenti, anche se ad Africo la paura di parlare continua ad avere la meglio sulla verità, che prima di troppo tardi dovrà venire fuori per punire tutti i fautori di questa disgrazia umana.

Carlotta Tomaselli

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