Ven. Apr 19th, 2024

Giallorossi in campo con l’inedita coppia d’attacco Cunzi-Giovinco, supportata da Baccolo sulla trequarti

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AKRAGAS – CATANZARO 0-0

AKRAGAS (4-4-2): Pane; Scrugli, Marino, Carillo, Russo; Carrotta (52’ Cocuzza), Pezzella (70’ Coppola), Salandria, Zanini; Gomez (75’ Salvemini), Longo. All. Di Napoli. A disp: Addario, Assisi, Sepe, Riggio, , Garcia Cochis.

CATANZARO (3-4-1-2): Grandi; Di Bari, Prestia, Patti; Pasqualoni (46’ Esposito), Carcione, Roselli, Sabato; Baccolo (91’Maita); Cunzi (60’ Sarao), Giovinco. All. Somma. A disp: Leone, Icardi, Tavares, Campagna, Bensaja, Basrak, De Lucia.

ARBITRO: Giuseppe Strippoli di Bari. Assistenti: Roberto Avalos, Giovanni Manara.

AMMONITI: Pezzella, Marino, Carillo (AK)

SPETTATORI 1560 di cui una trentina del Catanzaro. Recupero 1 e 3′

Un punto, nulla più. Un punto che serve a poco, che non smuove più di tanto la classifica e che non genera troppo entusiasmo. Un punto che comunque restituisce un pizzico di serenità in un momento difficile, che spezza la spirale di sconfitte inaugurata contro il Lecce e consente ai giallorossi di non aggiungere amarezza ad amarezza. Contro l’Akragas di mister Di Napoli le aquile non riescono nell’impresa di andare oltre lo 0-0, soffrendo il giusto ma anche divorandosi occasioni plateali. Giallorossi in campo con l’inedita coppia d’attacco Cunzi-Giovinco, supportata da Baccolo sulla trequarti; a centrocampo Pasqualoni vince in partenza il ballottaggio con Esposito completando il reparto mediano insieme a Carcione, Roselli e Sabato; dietro, ancora una volta, il trio Di Bari, Prestia, Patti. Padroni di casa in formazione tipo, con l’unica sorpresa Longo al posto del palermitano Cocuzza, Pezzella in cabina di regia e Salandria ad ispirare. Primo tempo a dir poco povero di emozioni con le due squadre intenzionate a studiarsi con fraseggi non molto impegnativi nella prima fase, poi protagoniste di azioni e trame imprecise e non molto convinte. Il primo tentativo dei giallorossi arriva all’undicesimo con il destro al volo di Roselli che finisce poco lontano dalla porta difesa da Pane. La risposta dei padroni di casa si fa un po’ attendere ma arriva al quattordicesimo quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da destra, Zanini incoccia bene la sfera non riuscendo però ad indirizzare verso la porta di Grandi. Al venticinquesimo, agrigentini ancora intraprendenti con una invenzione di Salandria che dalla trequarti pesca Gomez in area con un pregevole pallonetto: l’attaccante napoletano riesce a stoppare la palla ma non a tirare perché ostacolato dalla fisicità di Prestia. La partita si trascina senza sussulti fino al termine del primo tempo con i biancazzurri a manovrare e i giallorossi a coprire e a tentare di ripartire in contropiede. La seconda frazione di gioco si apre con l’avvicendamento tra il poco cercato Pasqualoni ed Esposito che appena entrato si procura subito una punizione facendo ammonire Pezzella; sugli sviluppi del calcio piazzato Patti sfiora l’incrocio dei pali facendo tremare i tifosi di casa. Di Napoli sceglie di aumentare la pressione e mette dentro Cocuzza al posto di Carrotta. L’intento del mister si realizza al decimo quando Longo con, un gran tiro da fuori, obbliga Grandi ad una presa in due tempi. L’inconsistenza in avanti spinge Somma a mischiare ulteriormente le carte togliendo il volenteroso ma poco preciso Cunzi per far spazio a Sarao. Un minuto dopo l’ex Lumezzane avrebbe potuto impensierire seriamente Pane ma Giovinco si attarda nel dargli il pallone facendo sfumare miseramente l’occasione del possibile vantaggio. Al settantesimo, brivido biancazzurro firmato Salandria: la punta agrigentina riceve palla a limite dell’area e sfodera subito il sinistro che sfiora la traversa e si spegne fuori. L’occasione scuote le aquile che provano a proporsi con più decisione nella metà campo avversaria: al settantaseiesimo, apprezzabile spunto di Giovinco che brucia in velocità il difensore ma prima spara su Pane, poi si divora un gol già fatto colpendo malamente la sfera. Nel finale, l’attesissimo rientro in campo di Maita: unica nota completamente positiva in un pomeriggio in cui si sorride a metà.

Gianfranco Giovene

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