Sab. Apr 20th, 2024

Tutti a parole dicono che bisogna salvarla ma nei fatti sino a pochi giorni addietro nessuno ha fatto nulla di concreto. Adesso grazie anche alla buona predisposizione del parroco di Siderno Superiore, Don Giuseppe Alfano, sembra che sarà il Comitato civico Pro Piazza Cavone, presieduto da Aldo Caccamo, che cercherà di salvare dalla distruzione totale la storica Chiesa di San Carlo Borromeo che sorge al centro del borgo storico sidernese e che, ormai, stava letteralmente cadendo a pezzi. E che il Comitato civico abbia intenzione di fare sul serio lo dimostra il fatto che l’interno, prima letteralmente avvolto da roghi , sterpaglie e materiale di ogni genere, è già stato ripulito. Nel contempo grazie ai volontari dell’associazione è stato già realizzato una parte del tetto laterale. A ciò si aggiunge che la Chiesa è stata dotata di una bella croce appositamente realizzata da un fabbro ( volontario ) locale e che al suo esterno sono state collocate due preziose campane antiche. Aldo Caccamo e i suoi compagni di cordata si stanno inoltre dando da fare per programmare i lavori per la copertura globale del tetto ( la parte centrale è rimasta a cileo aperto) e per dotare la struttura di un pavimento . L’intenzione è di renderla fruibile al piu presto in barba a tutte le pastoie burocratiche che sin qui hanno impedito che la Chiesa venisse restaurata e che si trascinano, ormai, da piu di venti anni tra promesse e impedimenti. La Chiesa di San Carlo Borromeo di Siderno Superiore, di rito greco bizantino, risale probabilmente al XVII secolo, anche se stando ad alcune fonti storiche, pare esistesse già prima del Seicento sotto altro nome. Sarebbe stata inizialmente, infatti, intitolata a Santo Stefano. È l’unica chiesa della provincia di Reggio Calabria dedicata a questo santo, considerato tra i massimi riformatori della chiesa cattolica di quel tempo. Fu, infatti, assieme a Sant’Ignazio di Loyola e San Filippo Neri, alla guida del movimento della Controriforma. Quello che ha fatto pensare agli storici che la Chiesa esistesse già nel 1500. Una ipotesi rafforzata da un elemento molto attendibile: su una delle campane della Chiesa, appunto una delle due campane collocate adesso al suo esterno, è incisa la data 1493 e, quindi, è facile arguire che la realizzazione della Chiesa risalga al Quattrocento. Anche l’orientamento della facciata è verso ponente, come tutte le chiese di rito greco-bizantino e quindi cio’ fa pensare che esistesse prima del seicento. La chiesa è sempre stata retta dalla “Confraternita di San Carlo Borromeo e delle anime del Purgatorio”, che si occupò, in precedenza, del suo restauro a seguito dei terremoti del 1783 e del 1908 e delle alluvioni del 1920 e del 1953. Il rimaneggiamento (architettonico e decorativo) sette-ottocentesco costituisce l’attuale immagine stilistica della chiesa. La facciata, è composta da due ordini culminanti con un timpano triangolare. A impreziosirla, una cornice marcapiano, opera notevole di scultori di Serra San Bruno. La firma di maestranze serresi ricorre anche per quanto riguarda il prezioso ciclo decorativo in stucchi che esiste all’interno e che costituisce la vera ricchezza della Chiesa di San Carlo Borromeo. L’interessante decorazione necessita, però, di approfonditi restauri che si vanno ad aggiungere a quelli architettonici. L’ultima richiesta ( dopo una serie di precedenti iniziative susseguitesi negli anni) legata ad un possibile finanziamento per il suo restauro risale al dicembre scorso quando l’Amministrazione Comunale di Siderno ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una apposita istanza evidenziando le sue pietose condizioni. Adesso la meritoria iniziativa del Comitato Pro Piazza Cavone che servirà, quantomeno, ai primi urgenti interventi per evitare quella che stava diventando la sua lenta distruzione. Una impresa non facile a vedere le pietose condizioni in cui si trova la struttura.

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Aristide Bava

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