Gio. Mar 28th, 2024

Il progetto “Impronte ed Ombre Vite, storie e immagini delle vittime della ‘ndrangheta” è alle battute finali. E’ stato presentato presso l’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica (RC), il percorso che ha visto protagonisti tanti giovani in un “viaggio nella memoria” che, dopo due anni di studio e formazione, adesso attraverserà i luoghi e racconterà le storie dimenticate delle vittime della criminalità organizzata.

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L’intenso lavoro si è concretizzato nella produzione della performance teatrale “Disarmati. Gente senza verità” e del cortometraggio “Matilde”  che verranno portati in scena dal 17 novembre a di Roccella Jonica, Lazzaro, Rosarno, Polistena e Reggio Calabria. Prodotti culturali frutto di un intenso lavoro gestito da formatori di eccellenza come Claudio Cordova (giornalista) , Romina Arena (ricercatrice storica), Vincenzo Mercurio (attore e regista), Emiliano Barbucci (cineasta) e Gabriele Morabito (videomaker) e fatto anche di incontri con i familiari delle vittime, come le sorelle Valarioti, Mario Congiusta, la famiglia di Francesco Giorgino, Peppe de Luca, amministratori comeMichele Tripodi, Francesco Bonelli ed Elisabetta Tripodi, e imprenditori come Filippo Cogliandro e Tiberio Bentivoglio,  e che ha messo insieme le forze sane del territorio.

Scuole, enti locali e Regione Calabria hanno fatto quadrato per il contrasto culturale alle mafie condividendo l’idea dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta che con il supporto delle associazioni Quadrante Sud, Ass. sud /stopndrangheta.it, Pentakaris e  LiberaReggioLABha reso possibile la diffusione di una memoria collettiva fino ad ora ignorata. Un modo per creare quella “resistenza culturale” vero fil rouge di tutto il percorso che ha cercato di stimolare i giovani a sviluppare un profondo senso civico e raccontare la ‘ndrangheta con linguaggi e punti di vista nuovi.

“La Calabria è la prima regione di mafia ma anche la prima per antimafia”. È il pensiero del  presidente della commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale, Arturo Bova, che ha partecipato alla presentazione del “Viaggio nella memoria” facendo anche un appello agli organi di informazione: “Occorre che i media diano sempre più spazio a ciò che di positivo esiste, come l’attività dell’associazionismo. Sono ottimista, le cose stanno cambiando”. Presenti anche il sindaco di Roccella Jonica Giuseppe Certomà, il Presidente dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta Attilio Tucci, Romina Arena, Ass. sud /archivio stopndrangheta.it, il presidente dell’Associazione culturale musico-teatrale Pentakaris Martino Parisi e la preside dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” di Rosarno Maria Rosaria Russo.

Ha moderato i lavori Stefania Ziglio dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta che ha raccontato le fasi più significative di un percorso che ha successivamente aggiunto anche l’Istituto “R. Piria” di Rosarno e il gruppo scout Agesci quali propri “sostenitori”.  I sei appuntamenti –  ha spiegato Ziglio –  sono la rappresentazione della sinergia tra le attività dell’Osservatorio. Infatti, nel corso delle tappe previste largo spazio sarà dato anche al progetto “Nemesis. Topografia delle mafie”. “La memoria dei luoghi va legata a chi ha resistito contro la ndrangheta” ha voluto mettere in evidenza Ziglio che ha aggiunto: “Abbiamo dato ai ragazzi gli strumenti per la costruzione di un immaginario antindrangheta che è stato per troppo tempo assente e per farlo abbiamo utilizzato due diverse tipologie di linguaggio”.
Certomà si è mostrato entusiasta per il “viaggio nella memoria”: “E’ un onore essere qui. Il problema immenso che c’è in Calabria, quello della ‘malapianta’, va affrontato e può essere vinto solo attraverso la cultura”. Gli fa eco la dirigente scolastica
Russo: “Quello del ‘viaggio nella memoria’ è un tema straordinario perché i giovani devono conoscere e comprendere il territorio in cui vivono”. Russo ha aggiunto che “il dolore delle vittime deve diventare patrimonio comune,  tutti insieme dobbiamo andare verso la direzione del cambiamento”.
Anche una delle formatrici, Romina Arena,  ha puntato l’attenzione sul valore della memoria,  raccontando la sua esperienza e il percorso fatto con gli allievi: “Ho cercato di far sì che ai ragazzi non rimanessero solo nomi e date, ma una storia. Per resistere, bisogna far propria la memoria”.
Per il presidente dell’associazione Pentakaris Martino Parisi, che ha curato il laboratorio teatrale con l’ausilio del regista del Teatro Proskenion Vincenzo Mercurio, occorre accendere sempre di più i riflettori sulla criminalità organizzata: “Quando ci sediamo attorno a un tavolo, quando si muove qualcosa la mafia ha paura di noi. La mafia sguazza nell’indifferenza”.
Tucci ha rivolto un appello auspicando che le diverse associazioni impegnate nel fronte comune contro la criminalità organizzata possano fare rete: “La resistenza attiva deve divenire un fatto culturale insito nei nostri giovani. Nessuno ha il knowhow per  combattere la ‘ndrangheta. Occorre però che l’associazionismo lavori insieme. Se l’individualismo si impadronisce dei movimenti, è finita”.

Il tour del “viaggio nella memoria “ di “Impronte ed ombre” prenderà il via il 17 novembre e  si articolerà in sei tappe per la diffusione dei diversi prodotti culturali frutto dell’impegno dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta.  Nel corso degli eventi verranno illustrati anche il percorso multimediale dei beni confiscati  del progetto Nemesis. Topografia delle mafie” e il progetto CrePS – Creare spazi pubblici. Scambio di buone pratiche sul riutilizzo dei beni confiscati”.

 

LE TAPPE DEL VIAGGIO NELLA MEMORIA DI “IMPRONTE ED OMBRE”

17 novembre- auditorium di Roccella Ionica 10:30/13:00

18 novembre – Istituto Comprensivo di Lazzaro 10:00/13:00

22 novembre – auditorium comunale di Polistena 10:30/13:00

23 novembre -auditorium dell’Istituto Piria di Rosarno 10:30/13:00

26 novembre – Istituto comprensivo Archi Falcomatà- Archi RC – 10:30- 13:00

6 dicembre – evento conclusivo presso il Consiglio Regionale – Sala Federico Monteleone – ore 10:30- 13:00

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