Ven. Dic 1st, 2023
Italian Carabinieri patrol in Saint Peter's square during the Pope Francis' Angelus prayer, Vatican City, 15 November 2015. Security measures have been beefed up in the wake of the 13 November Paris attacks. ANSA/CLAUDIO PERI

Si sono presentati stamattina ai carabinieri di Vibo Valentia e sono stati subito posti in stato di fermo i due uomini coinvolti nella sparatoria senza vittime né feriti accaduta la mattina del 5 novembre a San Gregorio d’Ippona, nel vibonese.
Si tratta dei cugini Luigi e Giuseppe Mancuso, di 24 e 21 anni, entrambi legati all’omonima cosca della ‘ndrangheta. Il primo, infatti, é il figlio del boss Giuseppe Mancuso, di 67 anni, condannato all’ergastolo e detenuto al 41 bis. L’altro fermato, invece, é il figlio di Domenico Mancuso, di 41 anni, nipote dello stesso Giuseppe Mancuso.
Le indagini dei carabinieri, adesso, mirano ad identificare le altre persone coinvolte nella sparatoria e le cause che sono state all’origine del conflitto a fuoco.
I due fermati, difesi dall’avvocato Francesco Sabatino, sono accusati di tentato omicidio, detenzione abusiva di armi, spari in luogo pubblico e danneggiamento aggravato e sono stati portati nel carcere di Vibo Valentia. Luigi e Giuseppe Mancuso compariranno entro 96 ore dinanzi al Gip di Vibo Valentia per la convalida del fermo e per essere sottoposti ad interrogatorio. (ANSA).

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