Ven. Apr 19th, 2024

Rimangono avvolte nel mistero le cause dell’agguato subito dai due militari 

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Sono stati commemorati stamane, a 23 anni dalla spietata esecuzione, i carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, assassinati il 18 gennaio 1994 sulla corsia sud del vecchio tracciato dell’A3, in circostanze ancora misteriose. La cerimonia si e’ svolta davanti al cippo eretto nella piazzola di sosta, a poca distanza dall’uscita di Scilla, dove avvenne l’agguato, per ricordare i due militari dell’Arma, alla presenza delle vedove dei due appuntanti scelti, Antonia Anile e Patrizia Scanu, che hanno ribadito piena fiducia nel lavoro della magistratura reggina, rivolgendo un ulteriore appello al Procuratore capo Federico Cafiero de Raho affinche’ si giunga alla verita’.

E potrebbe avere una correlazione con la strategia stragista nell’ambito della trattativa Stato-Mafia di quegli anni l’uccisione dei due carabionieri. A dirlo proprio il procuratore Cfiero De Raho durante la cerimonia commemorativa. “In quel periodo ci furono altri tentativi di omicidio nei confronti di militari dell’Arma, un piano di adesione a quello stragista su cui, come Procura di Reggio – ha dichiarato de Raho all’emittente televisiva calabrese Rtv – abbiamo lavorato e spero a breve di avere delle notizie da potervi riferire. Al momento – ha aggiunto – ci sono due condannati, ma la storia giudiziaria non ci ha ancora aperto quella pagine di verita’ che vorremo fosse scritta”.

Oltre alle vedove dei due Carabinieri, c’erano le massime autorita’ civili e militari della provincia di Reggio Calabria, il Sindaco del Comune di Palmi Giovanni Barone, centro dove i due appuntanti prestavano servizio, il presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, il Presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova, rappresentanti della prefettura e di tutte le forze dell’ordine provinciali.

Il picchetto d’onore ha reso omaggio alla memoria di Antonino Fava e Giuseppe Garofalo e le note del “silenzio” hanno accompagnato la deposizione di una corona di alloro ai piedi della stele, davanti alla quale, a rivolgere il loro saluto, c’era anche il Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho, accompagnato dal generale Andrea Rispoli e dal colonnello Gianluca Scafuri, rispettivamente Comandanti della Legione Carabinieri Calabria e del Comando provinciale di Reggio Calabria. E’ seguita, nella cattedrale di Palmi, una messa solenne officiata dal vescovo della diocesi, Francesco Milito.

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