Ven. Mar 29th, 2024

Dettagli inquietanti quelli che emergono, a poco meno di un anno di distanza, sul conto del collaboratore di giustizia Antonia Femia alias “Titta”. Su denuncia presentata dall’allora amministratore giudiziario della lussuosa villa appartenuta proprio al pentito, infatti, gli uomini delle forza dell’ordine avrebbero rinvenuto un coltello conficcato sul letto del Titta. Un macabro messaggio interpretato con sospetto dagli investigatori ed inserito negli atti del procedimento “Tipographic-Acero bis”. Una vasta operazione anticrimine nei confronti di un gruppo di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura ed esercizio abusivo del credito, con l’aggravante del metodo mafioso, operanti nella Locride ed, in particolare, nei Comuni di Siderno, Gioiosa Jonica e Marina di Gioiosa Jonica. Le persone coinvolte furono 50. Dalla relazione scritta dagli uomini della polizia, comunque, al momento del sopralluogo erano saltate agli occhi diverse armi da taglio posizionate sul letto matrimoniale e le condizioni generali dell’abitazione messa a soqquadro dagli ignoti. Gli intrusi, infatti, avrebbero divelto lampadari e quadri, rotto vetri e sparso carta igenica e liquidi di diversa natura sul pavimento. Senza contare che l’immobile, oggi affidato al Comune di Gioiosa Jonica, pochi mesi più tardi fu dato alle fiamme.

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