“I giovani migranti, minori non accompagnati, che vivono in condizioni disumane, nello ‘Scatalone’ di Reggio Calabria, devono essere aiutati e non invece, come è accaduto, dopo una loro civile protesta, fermati e portati in Questura. I diritti di quei poveri ragazzi devono essere rispettati”. A sostenerlo, in una nota, è Franco Corbelli, fondatore del Movimento Diritti Civili e, dallo scorso settembre, delegato, per la Presidenza della Regione, per la tutela e promozione dei diritti umani.
“La vergogna dello ‘Scatolone’, una sorta di lager, nonostante l’impegno, apprezzabile, dei volontari che vi operano – prosegue Corbelli – deve essere subito cancellata. Non si possono continuare a tenere quei minori in condizioni allucinanti e inumane. Chi ha il compito e il dovere di intervenire lo faccia subito, senza perdere altro tempo. Lo scandalo dei minori non accompagnati rinchiusi (di fatto) è
indegno di un Paese civile e di una città ospitale e accogliente come è la civilissima Reggio. La città dello Stretto che sul tema dell’accoglienza è quotidianamente, e in modo esemplare, impegnata deve eliminare quella disumanità dello Scatolone. Bisogna ascoltare le giuste richieste di quei minori, rispettare
i loro diritti e garantire condizioni di vita dignitose”. “Le diverse istituzioni preposte, ad iniziare dal Governo e dal Ministero dell’Interno – sostiene ancora Corbelli – nonpossono continuare ad ignorare il dramma e la sofferenza di questi ragazzi, arrivail loro sogno di salvezza e hanno perso la vita nei tragici naufragi. E anche tra coloro che sono riusciti ati in Italia dopo lunghi, sofferti e pericolosi viaggi che sono stati costretti ad intraprendere per fuggire da guerre, persecuzioni e miseria. Assai spesso
purtroppo tantissimi di questi giovani migranti non ce l’hanno fatta a coronare d arrivare sulle nostre coste c’è chi si è visto la vita dolorosamente sconvolta per sempre, come il giovane Aruna, migrante diciottenne del Burkina Faso, a cui per la violenza subita, sul barcone, dagli scafisti, all’ospedale di Catanzaro, un mese fa, hanno dovuto amputare le gambe”. (ANSA).
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