Gio. Apr 25th, 2024

Botta e risposta con i centristi 

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Botta e risposta fra il Pd e i suoi alleati e i fautori del Grande Centro. La sensazione, però, è che in questa fase vengano messi in campo alcuni nomi di peso quasi più per spaventare i propri interlocutori e non sulla base di un progetto politico già strutturato e avviato. La riprova sta nel fatto che – all’esito dell’interlocutoria riunione del Pd finita pochissime ore fa nel corso di cui è stato conferito una sorta di mandato esplorativo al consigliere regionale Enzo Ciconte quale candidato a sindaco – da fonti neocentriste siano subito circolate voci sulla possibilità di creare un diverso polo pronto a correre da solo con nelle vesti d’alfiere l’ex dg del dipartimento Lavoro Tonino De Marco o lo stesso presidente della commissione Riforme di Palazzo Campanella Baldo Esposito. C’è peraltro da dire che l’odierno confronto in casa Democrat (durato un’oretta scarsa alla presenza del segretario regionale Ernesto Magorno oltreché fra gli altri di Ciconte e dei suoi colleghi Tonino Scalzo e Arturo Bova) è stato assai meno foriero di conseguenze di quanto non sembrasse alla vigilia. Ma è proprio questo il punto: pare si stia assecondando un’ottica di toto-primo cittadino alimentata ad arte in cui anche i giornalisti rischiano di cadere, facendosi portavoce di messaggi inviati a mezzo stampa da una parte all’altra fra i protagonisti delle future coalizioni. È anche vero, però, che il diritto-dovere di cronaca impone persino di essere consapevolmente megafoni di una tale “realtà politica virtuale”. Comunque sia, la non notizia (perché già nota) della candidatura di Ciconte (su cui oltretutto la decisione ufficiale è stata rinviata almeno alla prossima riunione di giovedì) ha avuto come contraltare l’immediata indiscrezione, di cui si è premesso, di un Centro (in tal caso “piccolo”) che annovererebbe nelle sue file Ncd, Udc, la lista ispirata dal professionista Antonello Talarico e altre due-tre forze espressione del centrosinistra tradizionale o dell’area moderata. Altro giro altra corsa, insomma.

 

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