Ven. Apr 19th, 2024

Nel mare calabrese non c’è inquinamento radioattivo. questo è quello che afferma il geologo Mario Pileggi, membro del consiglio nazionale “Amici della Terra”, dopo un accurato studio, sullo stato di salute del mare calabrese, arrivando alla conclusione che non c’ è nessuna presenza di rischi radioattivi. Le indagini erano subito scattate dopo l’allarme lanciato dalle iene un paio di mesi fa, con un lungo servizio girato sulle spiagge del Catanzarese e del Reggino che avevano spaventato tutti paventando la presenza di inquinamento radioattivo nel mare calabrese. E immediatamente l’Arpacal ha effettuato prelievi a campione, dando risultati che negavano la presenza di rischi radioattivi.

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Lo studio del geologo Mario Pileggi esalta anche le specificità del patrimonio costiero calabrese con i suoi 716 km di costa di cui 670 fatti di spiagge con sabbia naturale, tutti gli anni meta di centinaia di migliaia di turisti.

Un litorale stupendo non intaccato, secondo Pileggi, neppure dalle notizie su contaminazioni derivanti dall’affondamento di navi che trasportavano rifiuti radioattivi.

Le affermazioni di Pileggi sono frutto di accurati studi che porta a compimento nella consapevolezza che il popolo calabrese va informato, con dati certi e verificabili, sulle condizioni di mare e spiagge non solo per quanto riguarda il litorale di Montauro ed il golfo di Squillace, ma per tutti i 716 km di costa.

Si parte quindi necessariamente dalle spiagge delle citate località. Tutte le ricerche effettuate su varie spiagge della zona confermano – continua Pileggi – l’assenza di problemi per la salute e d’inquinamento radioattivo rilevati anche a seguito delle tempestive verifiche e indagini disposte dal Prefetto e dal Procuratore Gratteri ed eseguite dai tecnici dell’Arpacal e dal nucleo operativo Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico) dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri>.

A parere sempre di Pileggi le anomalie radiometriche che esistono sulle spiagge calabresi sono note e connesse alla natura della struttura geologica e alla grande diffusione di giacimenti minerari> sulla Terra, fin dalla sua formazione, esistono sostanze radioattive naturali nelle rocce, nelle acque e nell’aria e che la quantità di radionuclidi varia anche molto da zona a zona e nel tempo>.

In sostanza, tenderebbe a dimostrare che <i valori più elevati di radioattività naturale e senza alcuna rilevanza sanitaria rilevati in corrispondenza dei tratti costieri di Montauro e Capo Vaticano non rappresentano una novità>. Tra l’altro <gli stessi due tratti di costa sono formati – sottolinea – da ammassi granitici del Paleozoico>. Ammassi con milioni di anni di storia che non fanno altro che <rendere unici gli stessi due tratti di litorale in tutta una penisola italiana formata prevalentemente da altre rocce più recenti della catena alpina>. Non ci sarebbe, quindi, nulla da temere.

CARMEN FANTÒ
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