Sab. Apr 20th, 2024

L’ex sindaco di Palmi non ritiene che ci siano le condizioni per un suo coinvolgimento diretto nelle prossime elezioni comunali

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«A Palmi ci fu una primavera, Non mi parr che oggi ci siano le condizioni perché ciò si ripeta». Armando Veneto scioglie la riserva su una sua possibile candidatura e declina gli inviti che «da più parti» gli sono arrivati negli ultimi mesi.

L’ex sindaco di Palmi non ritiene che ci siano le condizioni per un suo coinvolgimento diretto nelle prossime elezioni comunali promettendo un laconico «contributo da cittadino onesto».

Le voci su una sua possibile candidatura a sindaco erano iniziate a circolare con insistenza nei primi giorni di dicembre, quasi in contemporanea alle dichiarazioni di disimpegno di Giani Barone, primo cittadino in carica dell’amministrazione comunale di centrodestra che con alterne fortune ha governato la città negli ultimi 5 anni.

E, secondo quanto dichiarato da Veneto, lo stesso Barone gli avrebbe proposto di guidare la coalizione di centrodestra alle prossime elezioni comunali di maggio. «Ricordo che Giovanni Barone – ha dichiarato l’ex sottosegretario alle Finanze del governo Prodi – è stato mio vicesindaco e mi ha chiesto di candidarmi, ma non ho accettato, seguirò le elezioni da semplice cittadino e darò il mio contributo da cittadino onesto».

Non sarebbero i suoi 81 anni ad averlo fatto desistere dal riproporsi alla guida della città, dopo i sette passati a amministrare Palmi dal 1996 al 2001, ma le condizioni socio-politiche.

«Ci sono una serie di ragioni – ha aggiunto Veneto – che mi hanno portato a decidere di non accettare ua nuova candidatura a sindaco. La situazione della nostra città è drammatica. Servirebbe un grande cambiamento, ma per cambiare passo bisogna cambiare tutto e in questo momento reputo che
ciò non sia possibile».

Tra le pieghe delle sue dichiarazioni, sembrerebbe emergere una severa critica alla gestione della città da parte di colui il quale fu il suo delfino. Veneto, però, maestro di retorica nelle aule di tribunale e gigante politico paragonato ai nani conta voti che popolano l’attuale agone politico, sposta l’attenzione su un tema molto più delicato: quello della composizione delle liste elettorali.

E arriva a mettere l’accento su un problema serio e quanto mai attuale.
«A Palmi ci fu una Primavera politica che mi vide a capo di una coalizione. Un gruppo in cui sceglievo i candidati che erano onesti, giovani e vogliosi di spendersi per la propria città. Oggi, se guardo Palmi mi pare che quelle condizioni non ci sono e quindi non sarei idoneo a amministrare».

Dichiarazioni forti da parte di Veneto, che tracciano un scenario a tinte fosche in cui la mancanza di visione politica e una presunta opacità nella composizione delle liste elettorali non lascerebbero intravedere un futuro roseo per Palmi nell’immediato futuro. Una disamina che si aggancia, senza mai nominarli, agli ultimi eventi di cronaca che hanno visto implicati esponenti dell’amministrazione Barone coinvolti in vicende giudiziarie anche gravi.

«Ho ricevuto inviti da più parti – confessa Veneto, ma devo prendere atto che non ci sono le condizioni né oggettive né soggettive nemmeno per prendere in considerazione una proposta del genere».

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