Ven. Mar 29th, 2024

“L’intervista rilasciata alla stampa dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è a dir poco inaccettabile. Matteo Renzi deve andare avanti in quanto la strada da lui tracciata, ancora una volta, va nella direzione giusta, quella coesione e visione unanime sul da fare. Condivido interamente la sua linea e non riesco a spiegarmi come si possa essere così incoscienti da non capire che è un errore lasciare ai 5 Stelle la battaglia per le elezioni anticipate. Al Sud se si vota a febbraio sarà inevitabilmente una ‘catastrofe’. Il disagio aumenterà, tenendo conto soprattutto che il Pd dalle nostre parti è considerato casta”. Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato Ernesto Magorno, componente della Direzione nazionale del Pd. “Lo ripeto, bisogna mettere da parte – aggiunge – posizioni oltranziste e tentazioni di spaccature. Abbiamo fra le mani una grande occasione di cambiamento. Dividerci ora ci allontanerebbe dalle istanze della vita reale provocando, questa volta sì, una frattura di cui l’Italia e tutto il mondo occidentale non hanno proprio bisogno. Qualsiasi scissione, come va ripetendo anche in queste ore Renzi, deve essere evitata a tutti i costi, superando quella conflittualità che finora ci ha invischiato in un dibattito interno poco costruttivo e inviso dalla gente. Divisioni e sciocchi protagonismi non hanno mai portato da nessuna parte, soprattutto in politica. È tempo di ridare centralità agli interessi e ai bisogni del Paese, prima ancora del partito, con quell’unità di intenti e quel senso di responsabilità che devono caratterizzare una grande forza politica, la sola in grado di traghettare l’Italia verso un processo di cambiamento reale e profondo, al riparo da populismi e demagogie. Ora più che mai è urgente promuovere nel Mezzogiorno una grande iniziativa del Pd, una sorta di gli Stati Generali del Sud, insieme ai giovani, ai sindaci, alle Università, alle associazioni di categoria, al mondo del volontariato”. “Nei prossimi giorni – dice ancora Magorno – scriverò una lettera alla Presidenza della Camera per formalizzare il mio atto di rinuncia al vitalizio”.

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“Ho scelto di servire le mie idee – dice ancora Magorno – da quando avevo 14 anni iscrivendomi alla Fgsi. A 16 anni mi iscrissi al Psi ed a 31 al Pds. Nel 2007 sono diventato sindaco ed ho rinunciato all’indennità per dimostrare alla mia gente che la politica è servizio. Nel 2012 sono stato rieletto con l’82%, quindi la mia gente ha capito il messaggio. Non mi farò dire da nessuno che ho contribuito a prolungare la legislatura per 750 euro da percepire a 65 anni”. “Sono orgoglioso delle mie scelte – conclude Magorno – di servire le istituzioni con lealtà, onestà e alto senso del dovere e di condividere il progetto politico messo in campo dal nostro segretario nazionale proprio perché rappresenta l’unica speranza per portare fuori dalle secche l’Italia”.

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