Gio. Apr 18th, 2024

Leggo sempre con molto piacere ed interesse le provocazioni che sia Alfonso Grillo sia Montuoro dispensano a questo Consiglio Regionale e l’attacco frontale che riservano alla mia persona, in qualità di primo firmatario della proposta di Legge N.54 sulla “Valorizzazione della Dieta Mediterranea”, che condivido con il collega Franco Sergio e si avvale dell’egregio lavoro svolto dal presidente di Commissione Michelangelo Mirabello. E che sin dal primo giorno della sua presentazione ha risvegliato le ire funeste del già consigliere regionale Grillo.

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Se Nicotera e la Calabria intera hanno perso paternità e primato è perché la classe politica di quegli anni (di cui Grillo era parte integrante) non ha mai preso parte ai tavoli istituzionali nazionali e internazionali dove si discuteva dell’argomento e si prendevano decisioni in merito, come ad esempio l’attribuzione a Pollica, come città di riferimento o la non presenza in commissione della Regione Calabria quando l’UNESCO l’ha classificata bene immateriale dell’umanità. Ma forse è a questo che Grillo, in un esame di autocritica, si riferisce quando parla di “danno d’immagine e di occasioni perse”!

Più che rammentare a questo consiglio regionale (che è costretto sin dal suo insediamento a far i conti e a destreggiarsi con problematiche lasciate in eredità da chi come lui per 4 anni ha governato questa regione) ciò che la Calabria ha in termini di patrimonio e di ricchezze da investire per avviare un processo di sviluppo e di crescita, ci ricordi cosa lui e il suo governo hanno fatto fattivamente per questa regione, oltre naturalmente a portala al commissariamento? E soprattutto perché se la Legge 45/2013, che porta la sua firma, “aveva inquadrato perfettamente il tema”, a dirla con le sue parole, non sia mai partita? Forse perché l’unica “valorizzazione” a cui mirava era quella di una fantomatica Fondazione in house, che avrebbe dovuto, una volta approvata in via definitiva, gestire la capacità finanziaria messa a disposizione?

Il solo “scippo” reale è quello perpetuato negli anni a questa terra a cui una classe politica abietta,  nullafacente e compiacente, che preferiva essa passerelle di sorta che certo non appartengono né al governo Oliverio né a me, non ha saputo contrastare imponendo invece logiche di depauperamento delle risorse investite su pubblicità ingannevoli passate alla storia.

La dieta mediterranea racchiude in sé un patrimonio che non può essere soltanto circoscritto all’agroalimentare e soprattutto racchiusa in semplici 10 righe di una legge, in cui probabilmente non credeva neanche il suo di consiglio regionale.

La commercializzazione dei prodotti è uno degli aspetti di fondamentale importanza per lo sviluppo dei nostri territori e delle nostre realtà produttiva, inserita nell’attuale proposta e avvalorata dall’istituzione di un Marchio regionale identificativo, ma non può essere certo l’unico fine e obiettivo che muoveva e a cui mirava la legge Grillo.

La “confusione” a cui nella sua querelle, arrivata ormai all’inverosimile, fa riferimento non è altro che generata dalla mancanza di conoscenza della proposta di legge che porta sì la mia firma e del consigliere Sergio ma che è condivisa dalla maggioranza del consiglio regionale ed ha ricevuto plausi ed interesse dalle riveste di settore e da realtà nazionali ed internazionali.

La legge 54 è stata redatta avvalendosi di esperti e di professori riconosciuti a livello internazionale; ogni articolo è stato studiato dettagliatamente tenendo conto di ogni valenza e principio di cui la Dieta è portatrice; gli aspetti esaltati mirano non soltanto ad un recupero storico – culturale ma anche alla definizione di modalità d’intervento economico, sociale e sanitario.

Fa specie registrare come proprio nella terra in cui la dieta è stata codificata si registrino i maggiori tassi di obesità e di altre patologie degenerative; che si ripercuotono notevolmente sulla spesa sanitaria. Non vedo dunque perché la considerazione dell’aspetto medico-scientifico e quindi gli effetti benefici che uno stile di vita sano ed un’alimentazione corretta avrebbe sul Pil della regione, possa suonare strano… o forse non lo è, per chi ha ritenuto affrontare le problematicità del sistema sanitario calabrese con il commissariamento e di cui oggi i calabresi ringraziano l’allora Governatore.

Totale ignoranza sull’argomento” tuona Grillo, ma a ben vedere l’ignoranza sta nel dare fiato alle trombe senza neanche conoscere le note. E mi riferisco soprattutto al fatto, sbandierato in ogni dove, che a Nicotera non soltanto è riconosciuta la paternità ma nell’Art. 2 comma .1 è sancito che: “La Regione, ai fini dell’attuazione della presente legge, istituisce l’Osservatorio della Dieta mediterranea italiana di riferimento (ODMIR) di Nicotera, con funzioni consultive, programmatiche e di monitoraggio per la promozione della relativa dieta. L’Osservatorio ha sede in Nicotera, previo accordo con l’amministrazione comunale”. Amministrazione comunale, passata e ora con il commissario, con la quale abbiamo sempre interloquito e che sarà investita ad attuare scelte in merito ad alcuni passaggi sul riconoscimento del ruolo e della sede nella propria cittadina.

Nessun altro comune è stato chiamato in causa, come qualcuno ha ipotizzato, e le associazioni, gli enti pubblici o parte privata dovranno lavorare di concerto sulle espletazioni di ogni procedura presa in esame dalla Legge (Art.3). E’ naturale che il Consiglio Regionale si riservi capacità di azione e più di ogni altra cosa di vigilanza in ossequio alle finalità che la legge emana e più di ogni altra cosa per sottrarla da speculazioni di sorta mantenendola in un quadro di trasparenza normativa e di veridicità delle azioni proposte. Effettivamente su una cosa Grillo ha ragione che la legge N.54 è ben altra cosa rispetto alla legge regionale del 23 settembre 2013, n. 45. E per rispondere ad uno dei suoi tanti quesiti, una volta approvata rammento l’Art.6 (Disposizione abrogativa) “1. La legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea) è abrogata”.

L’onda mediatica a cui attentamente ci richiama Grillo non ha senso e valore e tanto meno ci interessa se a monte non c’è una politica che si faccia carico responsabilmente ed onestamente di dare un’immagine che poi risponda a realtà. Inutili e fallimentare sono state quelle strategie di comunicazione e informazione di una terra che prometteva “mare e monti” e che nella sostanza offriva lande deserte. E’ una Calabria diversa che vogliamo offrire e a cui stiamo lavorando anche attraverso Leggi come quella sua Dieta Mediterranea.

 

 

CONSIGLIERE REGIONALE

ORLANDINO GRECO

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