Gio. Mar 28th, 2024
Vantaggio amaranto, risposta aretusea: è 1-1 nella 31esima giornata di Lega Pro Girone C. La Reggina muove la classifica e attende il Melfi per un vero e proprio spareggio.

Cane sblocca, Longoni fissa il pareggio. Siracusa-Reggina si risolve nell’arco di tre minuti nel corso della prima frazione. Amaranto positivi in avvio, in apnea nel finale, pari giusto. Espulso Turati a tempo scaduto. Nel prossimo turno il faccia a faccia con il Melfi indirizzerà la stagione.

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LA GARA – La prestazione, per certi versi sconcertante, offerta dalla Reggina nello scontro diretto con la Vibonese deve esser cancellata immediatamente: l’imperativo chiama la squadra dello Stretto a cercare l’impresa in casa di una squadra in grandissima forma e capace di totalizzare ben 33 punti nelle 15 gare interne disputate. Zeman conferma il 3-5-2, rispolvera Cane, sceglie la solidità di Knudsen in luogo del brio di Bangu, i centimetri di Bianchimano a supporto di Coralli davanti. Ci si aspetterebbe una gara di sofferenza, ma  la Reggina esibisce grande attenzione in fase difensiva ed un atteggiamento volitivo che porta a compimento tutto ciò che con la Vibonese non aveva funzionato, prima di tutto la capacità di far propri i palloni vaganti, i contrasti. Il buon avvio amaranto si concretizza in un’occasione per Biachimano che trova pronto Santurro.

PASSA LA REGGINA – Prova ad accorciare il campo ed alzare il baricentro il Siracusa che prova ad oltranza la tattica del fuorigioco, ma la manovra aretusea resta arrugginita da una Reggina che tiene il campo con personalità. Il vantaggio, che arriva al minuto 38, non è insomma un episodio isolato. Pur non essendo frutto di un assedio, o di una superiorità conclamata, è meritato per come la Reggina dimostra fin dal principio di esser in partita, di tenere il campo con piglio e volontà. Esce bene la squadra di Zeman da una situazione di pressing, De Francesco gestisce un pallone e appoggia su Bianchimano un pallone lavorato con classe e astuzia dal centravanti scuola Milan, apertura del gioco per l’accorrente Cane il quale buca la linea difensiva e presentandosi solo davanti a Santurro lo trafigge festeggiando così nel migliore dei modi il suo rientro in campo dopo l’esilio cui era stato condannato dalle scelte tecniche successive alla gara con il Lecce.

IL SOLITO LONGONI – Gara sbloccata, neppure il tempo di esultare e il risultato torna in parità quando gli amaranto si riscoprono vittima dei propri limiti e si fanno sorprendere su un pallone che attraversa da una fascia all’altra l’area di rigore; sull’ultimo tracciante il Siracusa trova mal posizionata la retroguardia, beffata dall’inserimento di Longoni che firma il gol del pari e la terza rete nelle ultime tre gare giocate contro la Reggina. Una maledizione, ma la Reggina è viva e appena rimesso il pallone in gioco crea i presupposti per un nuovo vantaggio con un affondo di Porcino ed il salvataggio di Pirrello che anticipa Biachimano pronto a battere a rete.

SBADIGLI ED EQUILIBRIO – Ad un primo tempo concluso con i botti segue una ripresa soporifera. Allo scoccare dell’ora di gioco Zeman è già stato costretto ad esaurire le sostituzioni a causa degli acciacchi accusati in ordine da De Francesco, Porcino e Bianchimano: in campo Bangu, Maesano (schierato sull’out mancino) e Leonetti con l’impianto di gioco che resta invariato seppure, con il passare dei minuti, il Siracusa riesca a velocizzare la propria manovra, guadagnare metri e ribaltare l’inerzia dell’incontro precedentemente favorevole agli amaranto. La gara si sedimenta a centrocampo, il Siracusa pur mostrandosi maggiormente volitivo non riesce ad esser incisivo e si fa vivo dalle parti di Sala solo tra il minuto 82 e 85 con un colpo di testa di Turati che si addormenta poco oltre la traversa prima e con un tap-in mancato da Catania in seguito ad una difettosa uscita del portiere amaranto, dopo.

Finisce sulle gambe la Reggina, ma non crolla. A tempo scaduto Turati lascia in 10 il Siracusa, reo di aver colpito a gioco fermo De Vito. Raccoglie un punto la squadra dello Stretto, utile a muovere la classifica ma che lascia invariata la situazione complicata in ottica salvezza: il 1 aprile, al Granillo, quello con il Melfi, quello con il Melfi sarà un vero è proprio bivio.

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