Gio. Mar 28th, 2024

Hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, atteso a Locri il 19 marzo, in occasione delle manifestazioni per la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno”. Sono i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia di contrada Vene di Gerace che, supportati dall’associazione “Il prossimo….prima”, segnalano “l’assurda situazione creatosi nella contrada montana, a sette chilometri dal centro”. Un plesso, scrivono gli interessati, che “accoglie i bambini della scuola primaria di un insieme di contrade” di Gerace e di Canolo. Circa settecenti abitanti sparsi tra le varie contrade, sottolineando, “in queste zone reale dove sono tanti giovani hanno investito tutta la loro vita, costruendo o comprando casa ed oggi si ritrovano nell’impossibilità di portare i poprio figli alla scuola dell’infanzia chiusa, con prospettive di sicura chisura anche nella scuola primaria nel volgere di qualche anno”.

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I genitori spiegano al presidente Mattarella che “dopo aver bussato a tutte le porte istituzionali, e non, per ottenere la riapertura della scuola, putroppo ci siamo scontrati con l’amara realtà di una classe politica prima del benchè minimo senso di umanità ed altruismo”.

Tracciando una breve cronistoria della vicenda, i genitori ricordano: “Nel mese di gennaio 2016 come previsto dalla circolare Miur prot. 14017 del 21/12/2015, sono state fatte le iscrizioni alla scuola dell’infanzia di Vene di Gerace, senza che nessuno comunicasse l’intenzione di chiudere il plesso. A fine marzo senza alcuna comunicazione ufficale, ma solo telefonicamente, venivano avvisati i genitori che i figli erano stati trasferitio d’ufficio alla scuola dell’infanzia di “Tre Arie” di Antonimina, distante 40 minuti di auto dalla scuola di Vene. Non il plesso più vicino, Gerace centro, ma uno precedentemente chiuso e che era carente di numeri per la riapertura. Bambini di tre anni come pacchi o numeri sbattuti a riempire caselle o fare numero senza pensare lontanamente se i genitori abbiano in concreto la possibilità di accompagnare i propri figli a scuola”.

Dopo avere indicato tutti gli altri passi istituzionali mossi per tentare di far riaprire la scuola, tra speranze e promesse disattese, se, i genitori – che contestano anche una presa di posizione del Garante per l’infanzia – evidenziano che in un altro centro montano della provincia (oggi Città Metropolitana di Reggio Calabria), Roccaforte del Greco la scuola venne tenuta aperta con appena sette alunni. Da qui le richi le richieste al presidente Mattarella: “Alla base dell’impopolarità ed inopputuna decisione vi saranno esigenze politiche di qualcuno ? Perchè questa differenza tra i bambini di Roccaforte e quelli di Gerace ? Perchè vengono disattese dalla autorità scolastiche le legittime rischieste, non solo dei genitori ma anche delle istituzioni ?” I firmatari si dicono certi che il Presidente Mattarella non resterà indifferente al contenuto della lettera e che qualche iniziativa verrà adottata “per ristabilire un pò di legalità e ridare speranza a questa terra. E far tornare il sorriso sul volto di quel bimbo di tre anni e mezzo che piange perchè vede andare a scuola la sorellina e lui, invece, non puo!”.

(fonte Gazzetta del Sud)

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