Gio. Apr 25th, 2024

E’ l’alba presso la contrada Ricciolino di Benestare quando l’arma dei carabinieri mette con le spalle al muro il super latitante Santo Vottari nascosto dentro l’ennesimo bunker rinvenuto nella roccaforte della propria famiglia.

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Non si tratta di uno qualunque ma di un uomo ricercato dal 2007 nell’ambito dell’operazione Fehida condotta dopo la strage di Duisburg contro i componetti delle cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio protagonisti della faida di Ferragosto che ha portato la Ndrangheta sotto i riflettori internazionali.

Vottari era accusato di associazione mafiosa e di essere stato uno degli organizzatori della strage del Natale 2006 nella quale quattro persone, tra le quali un bambino di 5 anni rimasero ferite, e dove morì Maria Strangio moglie di Gianluca Nirta, ritenuto uno dei capi dell’omonima cosca.

Vottari fu assolto in primo e secondo grado dall’accusa di omicidio ma fu condannato a 10 anni e 8 mesi per l’associazione mafiosa. L’uomo si rese irriperibile già dall’operazione come molti altri esponenti di spicco dopo la strage del 2006.

E all’indomani di una delle marce in memoria delle vittime innocenti della mafia, non poteva che esserci risposta più forte da parte dello Stato e dei suoi rappresentanti.

Anche il ministro dell’interno Marco Minniti, calabrese d’origine, ringrazia il meticoloso ed estenuante lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine guidati dal Generale Tullio Del Sette, anche lui presente alla manifestazione di Locri.

Ma la lista dei superlatitanti da catturare, sebbene si sia sfoltita negli ultimi mesi, contiene altri nomi di spicco quali, quello di “Rocco Morabito, latitante dal 1994, e condannato per associazione mafiosa, narcotraffico e altri reati. Deve scontare una pena di 30 anni di carcere. Dal 10 febbraio del 1995 le ricerche si sono estese anche in campo internazionale; Giuseppe Giorgi, nato a San Luca. Anche in questo caso si tratta di un latitante ricercato dal 1995 per associazione mafiosa, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi, estorsioni ed omicidi. Deve scontare una pena a 17 anni di carcere, mentre In provincia di Cosenza, la Dda di Catanzaro lavora per catturare il presunto capo degli “zingari” di Cassano all’Jonio, Luigi Abbruzzese, irreperibile dal giorno in cui è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare relativa all’inchiesta “Gentleman”. Abbruzzese in primo grado è stato condannato a 20 anni di reclusione per narcotraffico, ma assolto per associazione mafiosa”.

SARA FAZZARI

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