Gio. Apr 18th, 2024

“Sono note ormai a tutti le innumerevoli polemiche, animate dal malcontento dei giovani calabresi disillusi, sul programma Garanzia giovani, che negli ultimi mesi ha tristemente conquistato la ribalta delle cronache locali e non solo. Un programma di portata nazionale, ideato e promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per dare una chance ai giovani appartenenti alle categorie più svantaggiate, privi di occupazione e non impegnati negli studi (meglio noti come NEET per dirla con l’acronimo di una formula inglese), che in Calabria si è caratterizzato ed è divenuto celebre per essersi diventato negli anni bacino di inefficienza burocratica che va a scapito dei più deboli”. Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Wanda Ferro. del Gruppo misto. “Il progetto – aggiunge – si è risolto in un vero e proprio pastrocchio fatto di molte attese e poche concessioni, dove per concessione s’intende l’erogazione della retribuzione spettante ai giovani per il lavoro prestato, dovuta a tutti, ma spesso appannaggio di pochi eletti. Oggi non posso che essere soddisfatta nel constatare come una questione tanto spinosa sembri finalmente volgere verso una giusta risoluzione. Infatti, negli ultimi giorni, abbiamo tutti appreso dalla stampa che l’amministrazione regionale sembra essere riuscita ad inquadrare il problema, a definirne il perimetro e a prendere in mano le redini della situazione. Sembra infatti che dopo oltre due anni di vane quanto imbarazzanti attese, l’amministrazione sia riuscita a delineare procedure volte alla risoluzione rapida e definitiva della situazione estremamente grave che negli anni si è venuta a creare, come confermato anche dal dipartimento guidato dall’assessore Roccisano. Tuttavia non è chiaro se la responsabilità dei gravi ritardi nei pagamenti, accumulatisi nel tempo e seguiti poi da un totale stallo nelle procedure, debba addebitarsi alla macchina amministrativa o ad una politica che vuole sostituirsi alla burocrazia. Fatto sta che una fase di stallo durata mesi si è sbloccata con pochi cambiamenti, e probabilmente con il cambio di alcune figure apicali, che hanno portato a galla e fatto superare le criticità”. “Mi chiedo, a questo punto – conclude Wanda Ferro – cosa ha fatto la politica fino ad oggi per ovviare agli inconvenienti e se, come sembra, è rimasta a guardare di fronte ad un programma rimasto arenato e alle legittime aspettative di migliaia di giovani calabresi che hanno lavorato nell’ambito del programma senza ricevere i dovuti compensi”.

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