Ven. Apr 19th, 2024

Avere 109 anni ma dimostrarne
appena 80. Ridere e scherzare, fare
brindisi a tutti gli amici e raccontare
del suo fidanzato diventato poi marito.
Questa è la super nonnina Peppina.
Al secolo Giuseppina D’Agostino vedova
Pelle. Nacque esattamente centonove
anni fa: venerdì era il suo compleanno
e per San Luca, dove vive, è
stata festa. Nessuno è voluto mancare
per festeggiare la nonnina del paese e
più anziana della Locride e lei dona
sorriso e parola a tutti. Tanti i regali
ricevuti, tra questi, dall’amministrazione
comunale, il commissario prefettizio
Salvatore Gullì ha portato un
gran mazzo di fiori mentre un ricordo
in oro gli è stato donato da Don
Pino Strangio. Anche i carabinieri
del paese sono passati per farle gli
auguri. Nonna Giuseppina: due mani
piccolissime, lisce e solo un poco tremule,
un visetto altrettanto piccolo e
altrettanto liscio, la sua pelle è lucida
non rugosa, il suo volto è raggiante.
Un cerchietto, quest’anno, color oro
le tiene raccolti indietro i suoi capelli
cenere che, ancora bianchi del tutto
non sono. La superdonna di San Luca
la più anziana della Locride ha accolto
i suoi ospiti nel piccolo soggiorno addobbato
a festa. E’ seduta sul divano,
lei. Composta nei suoi abiti che non
sono i tipici “juppuna” delle donne
anziane del paese. «Si è sempre vestita
con gusto e eleganza, fin da quando
era giovane e adesso anche» dice un’amica.
Gonna scura lunga poco sotto le
ginocchia, camicetta rossa con fantasie
e maglia rosse, con perline. «Quest’anno
ho scelto il rosso», dice sorridendo
lei che ogni anno si fa sempre mettere
per le occasioni importanti tre
collane e bracciale di corallo. Non ci
vede bene ma si raccomanda, lei deve
essere vestita sempre in modo impeccabile.
Al fianco ha le nipote e i figli,
non la lasciano un attimo cosi come
gli altri parenti e le amiche. Sorride
nonna Peppina. Sorride a tutti, mentre
in dialetto sanluchese chiede le
ultime notizie e fa brindisi: «uno pa u
commissariu», «uno pa u comandanti
», «e uno per Don Pino» e via scorrendo
per ogni ospite che bussa alla
sua porta per farle gli auguri. Racconta
anche della guerra «Per la prima
guerra mondiale ero piccola ma nella
seconda ricordo la fame patita». Segreti
di lunga vita non ne ha. Lei vive
con umiltà. E’ molto religiosa. Cibo
preferito «Anni fa mi piaceva tanto il
capretto ora no, mangio poco, mio figlio
tutti i giorni mi porta la carne ma
io non la voglio». Ride e fa sorridere,
l’energia che trasmette è contagiosa.
Gioia e dolori non sono mancate nella
sua famiglia. Con il suo caro Sebastiano
ha avuto quattro figli figli.
Annalisa Costanzo
CRONACHE DELLE CALABRIE

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