Ha scelto la sede istituzionale per parlare della vicenda che ha visto coinvolto il padre . Il sindaco di Locri puntuale alle 16:00 prende la parola in consiglio comunale prima della discussione dei punti all’ordine del giorno previsti . Un Giovanni calabrese provato, ma sicuro che il padre e gli altri professionisti interessati nella vicenda avranno modo di provare la loro estraneità ai fatti contestati. Una vicenda dice che conosco bene: “Sono stato ascoltato come persona informata sui fatti” (si veda servizio pubblicato lunedì 10 Aprile ) “ma nessun riferimento,precisa, al mio percorso politico o ad atti posti in essere da questa amministrazione o a quella guidata da Francesco Macri , dove io facevo parte assieme a Raffaele Sainato.Tantomeno a quando ho svolto l’incarico di Assessore provinciale all’istruzione e all’edilizia scolastica”. Nel suo intervento, il primo cittadino ringrazia la sua maggioranza e l’intero consiglio comunale , il Vescovo per la vicinanza e la stessa Arma dei Carabinieri che lo hanno invitato a non fare confusione e comprendere che “sono incidenti di percorso e che la responsabilità penale è personale”. Una vicenda che l’ha toccato profondamente perché rappresenta una violenza rispetto a quello per cui si è sempre battuto. Forte il passaggio dove racconta un episodio legato alla sua infanzia “Non consento a nessuno di confonder la mia storia con la mafia “. “A mio nonno,racconta, hanno messo una bomba, io abitavo nello stesso stabile e nella notte ritrovai vetri nel mio letto da quel giorno odio la mafia “. Andando al suo percorso da sindaco dichiara: “Non sono sereno voglio riflettere ma il nostro percorso di legalità continuerà con i miei colleghi di maggioranza Non sono però sereno da quel venerdì trovarmi accostato ai mafiosi”. Alla domanda rifarebbe quello che ha fatto soprattutto con lo stesso atteggiamento risponde:“Le denunce che ho fatto tornerei a farle con le stesse modalità. Qualcuno ha considerato eccessivi i miei gesti vedi il wanted su Facebook ma voleva essere una provocazione perché hanno fatto male alla città. Lo so che a determinati ambienti non piaccio ma per me è un vanto quando i mafiosi della città mi vedono per strada e sputano a me fa piacere”.
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MARIA TERESA CRINITI