Gio. Apr 25th, 2024

Roma, 10 aprile – Domani, 11 aprile, si terranno a San Luca (Reggio Calabria) le Olimpiadi della Legalità 2017, un progetto promosso da Cgil e NIdiL-Cgil, presentato dall’Auser in collaborazione con l’AIC (Associazione Italiana Calciatori) e finanziato da Ebitemp, l’Ente bilaterale dei lavoratori Interinali. L’appuntamento è per le ore 11 presso l’Istituto Comprensivo Scolastico di San Luca. Parteciperà il campione del mondo della Nazionale di calcio Simone Perrotta.

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Il progetto ha come scopo la sistemazione di una palestra attrezzata e di un campo di calcio a cinque con tappeto sintetico, insieme allo svolgimento nel periodo estivo di uno stage di educazione allo Sport condotto dall’Associazione Italiana Calciatori. L’idea è nata sei mesi fa in occasione di un incontro che la Cgil nazionale e la Cgil di Reggio Calabria ebbero a San Luca su iniziativa del Commissario di quel Comune, che dal 2013 è sciolto per mafia ed è conosciuto come la “mamma della ‘ndrangheta” per le faide che ne hanno insanguinato le strade.

San Luca sembra schiacciato dall’ombra dei clan e abbandonato dalla politica e dallo Stato. Per i magistrati tra le sue quattromila anime ci sono gli uomini di almeno tre fra i più potenti clan della Locride, senza contare la decina di famiglie di ‘ndrangheta che ruotano loro attorno. Per il paese, la ‘ndrangheta non esiste. Solo alcuni, e a malincuore , ammettono “qui c’è la mafia, ma non è il paese della mafia”.

Per Luciano Silvestri, responsabile Legalità della Cgil nazionale, “siamo di fronte ad un passo importante e concreto, che può rappresentare una svolta. Anche perché la gestione della palestra da parte dell’Auser, oltre a coinvolgere i ragazzi dell’Istituto Scolastico Comprensivo, coinvolgerà anche la popolazione esterna”. “Questa iniziativa – sottolinea il dirigente sindacale – ha smosso già molte cose. La Cgil a suo tempo aveva segnalato al Governo che a San Luca esiste un campo di calcio a 11 completamente abbandonato e inutilizzabile dai ragazzi, costretti a giocare altrove, adesso sembra che Governo e Regione abbiano trovato le risorse per intervenire”.

“Riappropriarsi del controllo sociale del territorio occupato dalle mafie, dare fiducia alle popolazioni, ritessere le fila di un rapporto stretto fra istituzioni e società civile – sostiene Silvestri – è il modo per riconquistare terreni di legalità e dare sponda e concretezza alla voglia e al bisogno di riscatto”. “La Cgil – conclude – sta realizzando una buona pratica che si aggiunge alle tante già presenti e a cui, in futuro, ne seguiranno altre”.

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