Ven. Apr 19th, 2024

Contrastare gli incendi boschivi si è rivelato un buon affare non solo per la Elimediterranea e i suoi amministratori, Giuseppe e Luigi Tornello, padre e figlio, ma anche per il consulente Giuseppe Speziali, indicato nell’ordinanza che ne dispone gli arresti domiciliari come «procuratore speciale della Elimediterranea S.p.a., deputato a intrattenere i rapporti con l’Ente Regione Calabria e con la stessa unità organizzativa autonoma (U.O.A.) “Protezione Civile”, finalizzati ai pagamenti in favore della predetta società». Ma Giuseppe  Speziali, di Bovalino, 75 anni, andava oltre questo ruolo.
«I rapporti tra Speziali, Elimediterranea e Giancotti – scrive il gip Barbara Saccà – sono consolidati nel tempo, come consolidato nel tempo è il rapporto privilegiato tra lo Speziali e altri funzionari della Regione con i quali l’imprenditore ha mantenuto contatti sistematici e ambigui tanto da venire a conoscenza in anteprima di notizie riguardanti la pubblicazione dei bandi che avrebbero interessato la società dei Tornello e che, sistematicamente, tale società si aggiudicava». Ma anche Speziali si aggiudicava laute liquidazioni se consideriamo che spulciando tra le scritture contabili della “G. Speziali Consulting” a Roma i finanzieri rilevano che «dal settembre 2011 al 28 maggio 2015 la ditta intestata a Giuseppe Speziali ha incamerato, per una consulenza, la cifra – da considerarsi spropositata – di 895.875,00 euro».
La “G. Speziali Consulting” viene costituita il 7 dicembre 2007 e, stando alle indagini coordinate dalla Procura di Catanzaro, ha operato fino al 2015 e ha «effettuato, formalmente, operazioni attive in favore di due sole società, anche se i suoi rapporti si sono per lo più concretizzati con la Elimediterranea e fino al 2015, con l’ultimo bonifico ricevuto dalla Elimediterranea dopo la consumazione della truffa in questione». La truffa oggetto di indagine consiste nella doppia fatturazione e nella doppia liquidazione di servizi che la Elimediterranea riusciva, grazie alla presenza del rup compiacente Nicola Giancotti, a incamerare. Faccendiere in questi rapporti illeciti, secondo le accuse contestate, era Speziali che ha percepito «dalla Elimediterranea entrate fisse per un ammontare di 1.075.375,00 euro per la durata del rapporto».

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LE SIM DI GIANCOTTI Secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti «Speziali era solito recarsi in Regione almeno una volta a settimana, interagendo per lo più con Nicola Giancotti (al quale ha procurato anche sim intestate a terzi, sulle quali comunicare senza destare sospetti), e che Luigi e Giuseppe Tornello si recassero presso gli uffici della Regione Calabria con cadenza mensile, insieme a Speziali, per sollecitare i pagamenti».
Significativa la testimoniza di Alessio Butelli, che aveva lavorato per i Tornello, il quale ha dichiarato: «Quanto a Speziali Giuseppe di cui mi si chiede, effettivamente si occupava di gestire la Elimediterrana in Calabria, lui era una sorta di faccendiere, cioè si muoveva per conto della Elimediterranea, si occupava dei pagamenti. Dico meglio si occupava di far “camminare” i pagamenti».

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