Mar. Apr 23rd, 2024

G7 Taormina, oggi inizia lo storico summit internazionale in riva allo Jonio a due passi dallo Stretto: ma Messina e Reggio Calabria sono completamente tagliate fuori

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

E’ iniziato venerdi mattina, con lo straordinario spettacolo delle Frecce Tricolori, l’attesissimo G7 di Taormina: la perla dello Jonio è blindata da una settimana, oltre 30.000 gli accreditati tra Capi di Stato, ministri, diplomatici, addetti ai lavori, uomini della sicurezza e giornalisti. Le first lady sono già partite per il loro tour mondano alla scoperta delle bellezze di Catania. Una vetrina straordinaria per il territorio siciliano, per Taormina e per Catania. Poteva esserlo anche per Messina e Reggio Calabria, vista la posizione strategica dello Stretto di cui Taormina è la porta jonica sud/orientale. Ma le due città dello Stretto sono completamente tagliate fuori dal Summit: potevano approfittarne, era un’opportunità eccezionale, invece se l’avessero fatto sulle Dolomiti, in Belgio o in Canada, sarebbe stata la stessa cosa. E non certo per colpa degli organizzatori.

I messinesi da giorni si indignano sui social contro le televisioni nazionali e internazionali che commettono l’errore di associare Taormina alla provincia di Catania. Scrivono “Taormina (CT)” e i messinesi si incazzano perché vorrebbero leggere “Taormina (ME)“. Ma ammesso che lo scrivessero nel modo corretto, quale beneficio avrebbe il territorio? E’ solo una questione di forma, di lana caprina. Perché Messina e lo Stretto con questo G7 non hanno nulla a che fare, mentre Catania ne ha saputo eccome approfittare. Il Sindaco Bianco è stato furbo e intelligente, e le ricadute sul capoluogo etneo saranno straordinarie.

Reggio e Messina, invece, rimangono al palo: e poi sorridiamo quando i catanesi (nel calcio e non solo) prendono in giro “buddaci e sciacquatrippa” autocelebrandosi “padroni dello Stretto“… Probabilmente non hanno tutti i torti!

Dopotutto Reggio e Messina non sono certo tagliate fuori solo dal G7: sono tagliate fuori dal mondo intero, vedi le condizioni dell’Aeroporto dello Stretto e delle infrastrutture locali. Quella del G7 sarebbe stata l’occasione ideale per rilanciare l’idea del Ponte sullo Stretto su scala internazionale, individuando investitori esteri per realizzare la grande opera che consentirebbe a questo territorio di rilanciarsi. Invece cosa facciamo? A Messina abbiamo un Assessore Comunale che parteciperà al corteo “NoG7″ e ha invitato tutti i messinesi a fare altrettanto. Giardini Naxos è letteralmente paralizzata: neanche a Palm Beach quando arriva un Uragano i residenti blindano abitazioni ed esercizi commerciali così come sta accadendo in queste ore, in vista della manifestazione di domani (vedi foto nella gallery). “Se sara’ un corteo pacifico? E’ come chiedere di indovinare il risultato di una partita” affermano. E in piazza a Giardini Naxos stamattina ci sono diverse associazioni, e tra gli altri, No Muos, No Frontex, Carovane migranti, Terre pour tous, Rete antirazzista, No Ponte. Insomma, i soliti “No tutto”, che da anni in Italia trovano una sponda politica importante nel Movimento 5 Stelle. E’ l’Italia peggiore, è l’Italia che vuole rimanere ferma o addirittura tornare all’età della pietra e di cui oggi, purtroppo, Reggio e Messina fanno parte guidate da istituzioni lontane anni luce dalle esigenze del territorio.

 

(FONTE STRETTOWEB)

Print Friendly, PDF & Email

Di