Ven. Mar 29th, 2024

Una grande mostra sulla Magna Grecia nel 2018. E una rete stabile dei quattro grandi musei archeologici del Sud: Napoli, Taranto, Paestum e Reggio Calabria. Carmelo Malacrino è il direttore del Museo di Reggio Calabria: anche lui è stato reintegrato alla direzione dal Consiglio di Stato come Paolo Giulierini. “Sto andando a Reggio Calabria. Mi attende tanto lavoro, a partire dalle due grandi mostre che stavamo organizzando e che apriranno entro l’estate. Sono contento anche perché l’autonomia dei musei è una grande opportunità soprattutto per il Mezzogiorno: quattro musei del Sud si muovono insieme per rafforzare la nostra offerta culturale”.

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A cosa sta lavorando con Giulierini, Gabriel Zuchtriegel (Paestum) e Eva Degl’Innocenti (Taranto)?
“A una serie di progetti e attività sul tema della Magna Grecia che ci riunisce tutti. Con grandi iniziative nel 2018. Aggiungo che tra noi quattro è nata una straordinaria amicizia che va oltre l’aspetto professionale”.

Direttore Malacrino, dopo il reintegro, chi l’ha chiamata?
“In tantissimi, ma la più grande soddisfazione è il grande abbraccio che mi è giunto dal personale del museo, il loro “Bentornato” mi ha commosso. È il segno che siamo riusciti a fare squadra, il che non è facile in generale ma al Sud è certamente più complicato. Tutti al museo mi sono stati vicino, mi hanno incoraggiato e anche confortato in questa vicenda”.

Come ha reagito la città in questi giorni?
“A Reggio Calabria è successo quello che è accaduto a Napoli per Paolo Giulierini. Dopo la sentenza del Tar del 24 maggio è scattata un’inattesa solidarietà da parte di tanti cittadini, dalle associazioni, oltre che da parte del sindaco Giuseppe Folcamatà, dalla Regione Calabria e da altre istituzioni con le quali stiamo lavorando, come il Parco nazionale dell’Aspromonte e alcune che si trovano a Messina, dall’altra parte dello Stretto”.

Quali sono le prime cose di cui si occuperà al suo rientro?
“Innanzitutto le due grandi mostre internazionali che ospitiamo al museo entro l’estate. E poi a tutta la programmazione estiva, comprese le aperture serali con biglietto ridotto, conferenze, concerti: dovremo correre un po’ di più e rimboccarci le maniche. E spero di riavere a Reggio il ministro Franceschini per inaugurare le mostre, che già venne il 30 aprile 2016 per la riapertura del museo”.

Il Museo di Reggio Calabria è identificato con i Bronzi di Riace. Come pensa di aumentare l’integrazione con il territorio e il resto del Sud?
“I Bronzi sono capolavori assoluti, ma il nostro museo vuole raccontare tutta la storia della Calabria antica e il ruolo decisivo che svolse nella nascita e nello sviluppo della Magna Grecia. Stiamo lavorando a potenziare questo aspetto. Abbiamo straordinarie collezioni, 200 vetrine, migliaia di oggetti, quattro piani più una sala mostre. E abbiamo aperto al pubblico l’area della necropoli ellenistica scoperta nel 1932 quando fu costruito l’edificio, che non è stata mai visitabile. Siamo passati da 163mila visitatori del 2015 ai 211mila del 2016. E nei primi sei mesi di quest’anno l’andamento è superiore, e riusciremo a registrare numeri ancora più alti”.

Antonio Ferrara

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/06/16/news/musei_torna_al_lavoro_anche_il_direttore_di_reggio_calabria-168290819/

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