Ven. Apr 19th, 2024

Nuovo positivo risultato per “La cultura al centro…storico”, progetto voluto e curato dall’Associazione Don Milani Onlus, immersi in un panorama mozzafiato e tra i colori crepuscolari di una calda serata estiva, Gioiosa Ionica ha potuto godere di un’altra importante iniziativa culturale completamente dedicata alla Chiesa Matrice di Gioiosa Ionica. Un evento importante, realizzato grazie al lavoro sinergico tra l’Associazione Don Milani e il Circolo di Studi Storici “Le Calabrie”, il cui obiettivo è quello di promuovere il patrimonio storico-artistico della cittadina e del suo comprensorio, come ha affermato lo studioso Gianfrancesco Solferino, moderatore dell’incontro. Numerose sono state le vicende storiche trattate: dal terremoto del 1928, che ha lasciato delle gravi lesioni alla struttura, ai maldestri interventi di restauro che hanno provocato la perdita di numerosissime opere e reperti, fino alla trasformazione della struttura della chiesa dalla sua genesi ai giorni nostri. «Le origini della Chiesa Matrice – ha spiegato Vincenzo Naymo – sono connesse a quelle di Gioiosa Ionica e si attestano probabilmente intorno al XIV secolo  periodo in cui la città inizia ad espandersi dal punto di vista urbanistico. All’epoca, la chiesa era insieme al castello il luogo più grande dell’antico abitato, nata come luogo di culto proprio della città». Grazie alle numerose fonti a disposizione, lo studioso ha analizzato un’immagine della facciata risalente agli inizi del Novecento, dalla struttura completamente diversa e con un interno ricco di stucchi e decorazioni, tutti intaccati e stravolti in seguito ai disperati tentavi di ricostruzione non andati a buon fine. La conversazione è stata completata dall’intervento dello storico dell’arte Mario Panarello, che ha analizzato la produzione dei marmi e degli stucchi appartenenti alla Chiesa, opera delle numerose maestranze attive nel nostro territorio. Lo studioso ha ricostruito il linguaggio decorativo della chiesa più importante del paese, analizzando le facciate di diversi reperti analoghi, dalla chiesa dell’Addolorata di Serra San Bruno a quella di Santa Barbara a Davoli, tutti di impronta tipicamente serrese. «Per quanto riguarda Chiesa Matrice – ha concluso Panarello – alcuni stucchi risalgono addirittura agli ultimi anni del Seicento, fattore di grande importane perchè unici nella fascia ionica». Dunque un incontro ricco di interessantissimi spunti, capace di mostrare l’altro volto di uno dei luoghi di culto più antichi e importanti della cittadina gioiosana; un altro importante successo per “La cultura al centro…storico”, che continuerà ad arricchire il paese con altre iniziative per tutto l’arco della stagione estiva.

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