Gio. Apr 25th, 2024

Era l’introduzione al ritornello di Marina Marina Marina, che a fine anni 50-inizio 60,. volevano tutti sposare, ma era anche il leit motiv del giorno di Sant’Antonio quando, all’alba, le varie bande musicali di Stilo, o Guardavalle,.percorrevano le vie del paese intonando brani musicali di grande respiro popolare, come Marina, appunto, o come “Dove sta Zazà”, che tutti cercavano ma nessuno trovava, svegliando così la gente che era felice di ascoltare ” ‘u matutinu “..Ecco, ho pensato, una volta bastava una canzone per essere felici, una volta quando la gente rideva coi “giacghanti” o col “cavalluccio” e subito dopo la processione c’era ” l’incanto ” dei prodotti caserecci, tra cui conigli, galli, porcellini d’india e “pazzotti i furmaggiu ch’i vermi”. Per le strade girava il gelataio col suo triciclo ( era “Talianu” di Bovalino ) che vendeva un cono venti lire, mentre davanti alla chiesa di San Giuseppe e sotto Piazza Municipio, noi bambini compravamo granite di ghiaccio tritato con tutti i colori dell’arcobaleno. C’era anche la zampogna con la “pipita” di Condoianni e il pomeriggio era dedicato ai giochi popolari come “‘a curza ‘i ll’ova, ‘a curza d”i sacchi, ‘a gara d”a ntinna, d”a pastasciutta c’u pipi e d”a padeglia”. E noi, giovincelli, mentre all’orizzonte stava per esplodere Modugno con Volare, eravamo tutti, ma proprio tutti, innamorati di Marina.

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