Ven. Mar 29th, 2024

Dopo Rimini, San Marino e Firenze “Sanremo Pallido Fiore” di Bruno Panuzzo viene presentato al “mitico” Teatro Ariston di Sanremo. La manifestazione avverrà nella città ligure il prossimo 29 luglio. Una grande vittoria per l’artista di Bovalino, che “espone” la propria opera in uno dei Teatri più celebri d’Italia. L’opera filmica di Panuzzo giunge al momento giusto, veicolando cinematograficamente un ideale talmente grande, talmente sfuggente e al contempo generico, da riuscire a far breccia nel cuore di tantissime persone. La colonna sonora della pellicola, interpretata tra l’altro dallo stesso Panuzzo, è basata sui brani più celebri degli ultimi cinquant’anni del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. In una terra, La Calabria, martoriata dalla criminalità organizzata l’ideale di libertà, che l’opera filmica di Panuzzo incorpora è rappresenta una forma di indipendenza assoluta e aprioristica. La libertà è intesa come seducente stile di vita. Pertanto, la pellicola si può inscrivere facilmente in un certo tipo di cinema, derivativo e residuale rispetto alla carica giovanile, ai movimenti organizzati e agli slanci degli anni ’60 e 70 del secolo scorso. Il film, come si è già detto, arriva al momento giusto e sintetizza un particolare segmento della storia calabrese – e addirittura italiana, perché no – atomizzando in ogni sua immagine quel senso di rivolta, quella tensione sotterranea che accomuna, in varia misura, i giovani che non ci stanno. “La libertà è tutto”, dice Giuseppe (Giuseppe Piscioneri) protagonista del film, rivolgendosi al fratello. Ebbene, la tipologia di libertà di “Sanremo Pallido Fiore” è un concetto antico, già tramandato dai miti e dai proverbi popolari e anche dai luoghi comuni. Non è la sartriana condanna a essere liberi, no, la libertà asfissiante, che confonde e porta allo spaesamento individuale. La libertà di “Sanremo Pallido Fiore”, invece, è una questione più antica, che ribalta l’apatia e la sublima nel viaggio, nel chiamarsi fuori dai ritmi, più in generale, dalle dinamiche imposte dalla ndrangheta. Lo stesso film è animato da una tensione interna, riscontrabile grazie a un montaggio frenetico e talvolta distante dalla continuità classica. “Sanremo Pallido Fiore”, insomma, è una di quelle opere che riesce, in modo informale e col passare del tempo, a fare a pezzi i confini dell’opera stessa, diventando materia fluttuante, libera di stupire e farsi capire. Siamo convinti che a Sanremo, come nel resto d’Italia e d’Europa, quest’opera nata dall’ingegno di giovani calabresi riuscirà a far breccia nel cuore e nell’animo di molta gente, esportando la parte sana e meravigliosa della nostra terra. L’opera approderà anche a Roccella Jonica presso la sala dell’ex “Convento dei Minimi” giorno 1 agosto a partire dalle ore 21,00.

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