Gio. Apr 25th, 2024

Partiti gli interventi sulle barriere a mare a salvaguardia del tempio. Appalto gestito direttamente dalla Regione col controllo della Soprintendenza. Esecuzione affidata a una ditta siciliana.

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Barriere a mare a tutela del tempio di Kaulon, al via i lavori dopo tre anni di attesa, tra cavalli burocratici da risolvere e spasmodiche attese.

Ad eseguire i lavori a ditta siciliana Falcomar Srl di Agrigento, il cui amministratore è Ignazio Aquino, che era amministratore anche della ditta Arcadia autrice dei primi storici lavori di barriere a mare sull’arenile di Monasterace nel 2009. I lavori che si protrarranno nei prossimi mesi saranno atti a creare una barriera ai 460 metri che sarà comunque soffolta (a circa 40 metri dalla battigia) a tutela del tempio dorico e del sito archeologico. L’appalto è gestito direttamente dalla Regione, con controllo della Soprintendenza, e si cercherà con questo di tutelare il patrimonio di Kaulon e del sito archeologico Paolo Orsi.

Un patrimonio che è anche quello marino, costituito da diverse colonne custodite sui fondali, per questo motivo il piano preliminare che prevedeva sempre una barriera da 460 metri, ma con la realizzazione di opere a T in massi naturai, radicate alla riva con un pennello semi sommerso e barriera posta ad una quota di sommerge za rispetto al medio mare pari a -0, 50m. – (quello a T con le due celle), è stato modificato dal piano progettuale definitivo e esecutivo che la ditta vincitrice su appalto integrato (in pratica su progetto preliminare poi si deve stilare piano definitivo ed esecutivo) ha redatto. Un progetto importante che prevede anche il ripascimento attraverso materiali pervenuti dalle fiumare vicine del tratto su cui di insedierà la barriera sommersa tale da creare una sorta di ricongiungimento tra l’arenile e lo spazio che si occupa. In più ci sarà il rifunzionamento anche di tutto anche di tutto il litorale ionico (circa 1900 metri), ovviamente nei punti più deficitari che necessitano magari una porzione di più pietre o la sistemazione di parti dell’arenile. Tale lavoro dovrà incastonarsi perfettamente, per così dire, con il fondo da 700mila euro del Mibact che servirà a creare ulteriori protezioni e anche probamente una protezione fissa alla “Casa Matta” dov’è custodito il mosaico dei draghi e dei delfini. I lavori iniziati lunedì e sono concentrati nell’area prospiciente il tempio dorico dove era stata messa anche una protezione aggiuntiva finanziata con un precedente fondo da 300mila euro sempre del Mibact. Dopo un primo intervento di fatto sulla spiaggia si interverrà a mare con questa barriera la cui lunghezza è stata confermata di 460 metri lineari.

VINCENZO RACO

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