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Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Roma, 28 febbraio 2014. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

La ‘Ndrangheta ha articolazioni ovunque anche in Emilia Romagna, questo ci è già stato svelato dal processo “Aemilia” che ha visto dinanzi ai giudici un testimone d’eccezione, si tratta del Ministro ai Trasporti Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia dal 2004 al 2013.

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Nella giornata di ieri è comparso in qualità di testimone davanti ai giudici nel processo che vede la presenza della malavita calabrese proprio in Emilia Romagna. Un’inchiesta che ha offerto un quadro unitario sull’influenza che gli esponenti calabresi avrebbero lungo il territorio emiliano.

Il ministro è stato citato dalla difesa di alcuni imputati e ha ricordato le fasi salienti di quella presa di consapevolezza della popolazione locale ma anche il sottile confine fra il qualunquismo diffuso, col rischio di etichettare i numerosi calabresi immigrati come mafiosi così come i consiglieri comunali di origine calabrese.

Proprio questo ha spinto il ministro ad incontrare il prefetto Antonella De Miro nel 2012.

Alla domanda se fosse a conoscenza del fenomeno della ‘ndrangheta sul territorio, Delrio ha risposto: “Certamente. Sapevamo che a Brescello c’era la presenza della famiglia Grande Aracri, conoscevamo i processi e le condanne definitive e quindi sapevamo che nel territorio reggiano in senso lato, cioè in provincia c’era questa presenza. Continua dicendo “avevamo la percezione che anche Reggio Emilia potesse diventare bersaglio dell’azione criminale”.

A fare la differenza, ha detto in aula, nella lotta alle infiltrazioni e a determinare la presa di consapevolezza della comunità, fu il protocollo firmato dal Comune a maggio del 2011 con la Prefettura, che aprì la stagione delle interdittive antimafia.

Il ministro inoltre Ha rivelato anche dei dettagli del viaggio fatto a Cutro nel 2009, alla vigilia delle elezioni amministrative in cui era candidato a sindaco. “Cutro è una città legata a Reggio Emilia da un patto di amicizia fin dal 1995- afferma il ministro –  Avevo ricevuto numerosi inviti, ho accettato quello del sindaco e mi sono recato a Cutro per una visita istituzionale ma non ho partecipato alla processione. Ho solo assistito alla messa”.

SARA FAZZARI/Redazione@telemia.it

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