Mer. Apr 24th, 2024

C’è anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico e alle Attività Produttive della Regione Calabria, Carmela Barbalace, nel mirino della Dda. Il suo nome compare, infatti, nell’elenco dei 291 indagati dell’operazione Mandamento Jonico. Il suo coinvolgimento nell’indagine non si riferirebbe al suo ruolo di assessore ma alla sua attività di dipendente della Regione Calabria, in servizio presso l’assessorato all’Agricoltura, e precisamente come componente della Commissione di riesame relativa alla misura 112/121. Si ipotizzano i reati di abuso d’ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Alla Barbalace e ad altri due componenti della commissione, relativamente alle istanze prodotte dagli esclusi della graduatoria provvisoria del bando regionale del Psr Calabria misure 112 e 121, viene contestato di avere svolto la propria funzione senza rilevare delle violazioni procedurali e senza verificare che la pratica contestata fosse espletata secondo legge. Il fatto risale al 2010 e al 2012. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero così indotto in errore l’Arcea, l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura che, in base all’esito dell’istruttoria, ha erogato un contributo comunitario emettendo un decreto di pagamento in favore di un imprenditore agricolo, a sua volta indagato, causando un danno patrimoniale sia allo Stato italiano che alla Comunità europea.
Appresa la notizia del coinvolgimento della dipendente regionale, i parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Nicola Morra ne hanno immediatamente chiesto l’allontanamento da ogni carica pubblica.

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ALESSANDRA BEVILACQUA/ Redazione@telemia

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