Ven. Mar 29th, 2024

Hanno preso il via questa mattina le attività di monitoraggio della migrazione post-riproduttiva dei rapaci, condotte dal Parco Nazionale dell’Aspromonte che, per l’annualità 2017, si avvarrà della professionalità degli operatori della Stazione Ornitologica Calabrese (StOrCal). Fino al 10 ottobre prossimo, per un totale di 72 giornate di osservazione, dalla postazione “Santo Stefano di Sinopoli”, verrà tracciata la rotta dei grandi rapaci che sorvolano l’Aspromonte durante la migrazione post-riproduttiva verso l’Africa, effettuando un censimento che risulta fondamentale nell’ottica di azioni mirate alla tutela della biodiversità su scala nazionale. Lo scorso anno sono stati circa 30 mila, tra rapaci e cicogne, gli individui censiti nella stagione tardo-estiva e autunnale; un numero rilevante, che conferma l’importanza internazionale del sito di osservazione. Proprio sulla base di queste considerazioni, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte effettua ormai dal 2011 il monitoraggio della migrazione dei grandi rapaci; dal 2014 in collaborazione con altri Parchi nazionali, ha inoltre avviato l’azione di sistema: “Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratoria e dei luoghi essenziali alla migrazione”. Durante il campo, dedicato all’osservazione dei rapaci e della loro migrazione verso i quartieri di svernamento, sarà possibile trascorrere una o più giornate insieme al Parco dell’Aspromonte e agli ornitologi della Stazione Ornitologica Calabrese, previa richiesta all’indirizzo email  stazioneornitologicacalabrese@gmail.com. Gli ornitologi della StOrCal accoglieranno i volontari, mettendo loro a disposizione attrezzatura professionale per l’osservazione dell’avifauna, oltre a varie guide di campo per il riconoscimento delle specie. “Un momento importante per la nostra Biodiversità – spiega il Direttore Sergio Tralongo – visto che in questa stagione il passaggio dei rapaci e dei migratori veleggiatori incrementa notevolmente il numero di uccelli osservabili sui nostri cieli. Quest’anno abbiamo anche anticipato la data di inizio, perché il Nibbio bruno, una specie di grande interesse per i nostri studi, è molto precoce nei suoi spostamenti, che iniziano già nel corso dell’estate. Una novità, e dunque un motivo in più per venire a trovarci!”.

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