Gio. Apr 18th, 2024

“E’ estate inoltrata ma su depurazione e balneabilità, siamo punto e a capo. Giunge puntuale come ogni anno il dossier di Goletta Verde reso inattaccabile dal report in cui nero su bianco risaltano i dati sulla cattiva gestione delle acque reflue, sul funzionamento dei depuratori e sullo smaltimento dei fanghi residuati dal trattamento di bonifica. Un dossier che rafforza, purtroppo, sia le nostre denunce che quelle di esponenti della stessa maggioranza al governo della regione. Con il rischio concreto per quanti hanno scelto la Calabria come meta turistica, di cambiare ‘all’ultimo minuto’ destinazione, optando per altre location più appetibili”.

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E’ quanto afferma il presidente del gruppo di Forza Italia a Palazzo  Campanella Alessandro Nicolò che aggiunge: “Dobbiamo amaramente constatare che a nulla sono valsi i numerosi atti di sindacato ispettivo come le tante interrogazioni che fin qui abbiamo prodotto in ordine al rischio balneazione e per l’efficientamento del sistema di depurazione”.

“Il quadro per nulla rassicurante che emerge anche per il 2017 dall’osservazione degli addetti ai lavori è aggravato dall’assenza di una diffusa coscienza civica sul rispetto dell’ambiente e per la salvaguardia della res pubblica. Ne sono prova – continua Alessandro Nicolò – i tanti scarichi abusivi a mare, i rifiuti in spiaggia e comportamenti poco avvezzi alla tutela della salute dei nostri litorali che risulta notevolmente compromessa”.

“Stando ai dati di Legambiente: in alcuni dei punti dove sono stati effettuati i campionamenti, elevate risultano le cariche batteriche, specie in prossimità di fiumi e torrenti, senza che vi siano, benché obbligatori, apposite segnalazioni ed avvisi sulla qualità delle acque. Non c’è affatto da star tranquilli se nei cinque territori provinciali della Calabria 9 dei 24 siti indicati dai bagnanti sono inquinati. Permangono la strutturale deficienza del sistema depurazione e le croniche criticità: ecomostri, reati ambientali, inquinamento del mare e rifiuti. Il rapporto stilato da Legambiente non fa sconti anche alle tante inadempienze della Regione Calabria – evidenzia l’esponente politico – e delle amministrazioni locali le quali continuano ad ignorare l’ammonimento della Ue nei confronti dell’Italia che continua a subire procedure d’infrazione, essendo trascorsi oltre dieci anni dal termine ultimo che l’Europa ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi. Omissioni che, considerate le conseguenti multe salatissime, finiscono con il pesare economicamente sulle casse pubbliche e quindi sulle tasche dei cittadini. Tra le tante sonore bocciature l’ultima in ordine di tempo è quella del Ministero dell’Ambiente, che ha marchiato la Calabria per le situazioni più critiche “da allarme rosso”. Quel che è più grave è che in questi anni nessuna programmazione mirata è stata pianificata dalla Governo regionale, né tanto meno sono stati assunti interventi efficaci per fronteggiare l’emergenza”.

“Considerato che il turismo balneare è la principale fonte economica della regione con i suoi 716 km di coste e con un territorio così attrattivo, la Calabria non può arrivare all’estate sistematicamente impreparata, per le responsabilità politiche ed amministrative della Regione e del suo Presidente che, peraltro detiene anche la delega al ‘Turismo’. Servirà al contrario progettare per tempo sistemi – conclude Alessandro Nicolò – che assicurino la tutela dell’ambiente e dei nostri mari. E’ questa l’unica via per puntare ad una valorizzazione della Calabria in termini turistici, gestendo al meglio le risorse e accelerando gli investimenti”.

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