Ven. Apr 19th, 2024

Riceviamo e pubblichiamo:

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L’arrivo dell’estate acuisce i problemi delle nostre comunità relativamente ad alcuni servizi ed alle problematiche ambientali. In conseguenza di ciò si scatenano sulla stampa e sui media proteste, più o meno giustificate, riguardanti in generale la tutela dell’ambiente e del territorio e, più in particolare, si ripropone il tema annoso della depurazione delle acque fognarie,  da cui dipende in buona parte l’inquinamento marino, con tutto ciò che ne consegue. Registriamo le preoccupazioni dei cittadini residenti, dei turisti e degli operatori del settore che chiedono ai vari livelli istituzionali notizie sulla salubrità delle acque marine del nostro Jonio, per avere rassicurazioni sulla balneabilità delle stesse.  Del problema vengono, di volta in volta,  investiti direttamente, a torto o a ragione, soprattutto gli amministratori locali ed i sindaci in primis. A questi si chiede se i loro comuni sono datati di depuratori efficienti, se gli impianti di collettamento sono a posto, se vengono effettuati i periodici controlli degli impianti e delle acque reflue ed, infine, di “mettere in atto azioni di protesta” perché si ponga fine a questo preoccupante degrado. È pur vero (perché documentato dalle analisi periodiche degli enti preposti) che gran parte dell’allarme è determinato da schiume e mucillaggini di color marrone (generati dall’abnorme sviluppo di alghe monocellulari che, a causa del riscaldamento delle acque marine, nella tarda mattinata risalgono in superficie dai fondali antistanti le secche), ma non si può negare che talora vi sono sversamenti fognari direttamente in mare (un esempio documentato è quello che interessa il consorzio di comuni che comprende Bovalino, Bianco, Casignana e Benestare che nei prossimi giorni dovrebbe essere oggetto di un intervento diretto della Regione Calabria che dovrebbe risolvere questo problema che ha fatto sì che si dichiarassero non balneabili le acque presso la foce della fiumara Careri).  Ma corrisponde altrettanto a verità il fatto che diverse amministrazioni comunali “virtuose” nulla possono di fronte a croniche situazioni di irresponsabilità ed a gravi omissioni da parte di Enti per i quali dovrebbero essere presi, dopo i dovuti accertamenti, i provvedimenti che il caso richiede.

Né servono generiche accuse che la colpa è sempre del comune limitrofo, né sta a noi identificare (sulla vicenda ci sono già indagini in corso) i responsabili di questo o altro tipo di inquinamento, però, ci pare ragionevole che, senza frapporre indugio, gli enti sovracomunali preposti ai controlli, di fronte ad allarmi di questa portata, si organizzassero per ispezionare palmo a palmo, iniziando dai nostri comuni, la costa della locride e individuassero, ove esistenti, e rendessero immediatamente pubbliche le situazioni anomale, dolose o colpose che siano,  al fine di fare chiarezza sul problema.

Ai cittadini allarmati o dubbiosi, servono spiegazioni e soluzioni.

I sottoscritti sindaci, come fatto da altri colleghi in questi giorni,  dichiarano e sottolineano:

  • la assoluta estraneità dei rispettivi municipi (che, come noto, attuano una attenta vigilanza ed una efficiente gestione di una moderna piattaforma depurativa consortile, alimentata in buona parte con pannelli fotovoltaici, sita nel comune di Ardore) nel determinismo della attuale situazione del mare;
  • la necessità che, da parte di tutti gli Enti ed Istituzioni che a vario titolo hanno competenze e responsabilità nella materia, vengano adottate tutte le misure utili e urgenti per arginare momentaneamente il problema e poi, in tempi brevissimi, risolverlo definitivamente;
  • sollecitano sull’argomento una azione corale con l’auspicio che tutti, amministrazioni e cittadini della Locride e della Calabria più in generale, abbiano uno scatto d’orgoglio e concentrino i loro sforzi di intelletto e di bilancio  in improcrastinabili politiche ambientali, al fine, e nella speranza, di dare un futuro, non solo economico,  a questa nostra terra.

Concludiamo con un sincero e accorato invito a tutti i colleghi sindaci, soprattutto ai neoeletti che si trovano ad affrontare queste situazioni: sia al primo posto della vostra azione amministrativa, la salvaguardia e la custodia di questa nostra terra, tutto il resto è secondario.

Pasquale Brizzi (sindaco S. Ilario dello J.)

Giuseppe M. Grenci (sindaco Ardore)

Rocco Luglio (sindaco Portigliola)

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