Gio. Mar 28th, 2024

Le dichiarazioni del Sindaco di Riace Mimmo Lucano, in merito alle osservazioni avanzate dal Ministero dell’Interno nel corrispondere i finanziamenti al progetto accoglienza nel comune di Riace, ci lascia sgomenti e preoccupati in quanto rappresenterebbero un vero e proprio ostacolo al modello “Riace” ampiamente riconosciuto come sistema ottimale di accoglienza. Lo SPI CGIL (Sindacato Pensionati della  CGIL) ha conosciuto la realtà di Riace, il suo modo di accogliere le persone al di là del colore della pelle, circa sette anni fa quando, in Calabria,  ha iniziato a sostenere l’esperienza dei campi e dei laboratori della legalità. Da allora numerose sono state le occasioni di coinvolgimento. Tanti, tantissimi ragazze/i e pensionate/i hanno vissuto l’esperienza dell’accoglienza e dell’integrazione vera con la comunità locale, di chi venendo da terre lontane cercava pace e serenità. I pensionati hanno sempre presente nella loro memoria le condizioni e le difficoltà che ha rappresentato e rappresenta il dramma dell’immigrazione e dell’integrazione. Immergersi nel borgo di Riace significa affacciarsi nel mondo: colori, linguaggi, culture diversi si mescolano con la popolazione del borgo. Borgo rinato grazie alla solidarietà dei proprietari di case abbandonate e restaurate, di proprietà di chi magari era emigrato, a sua volta, per necessità negli anni del dopoguerra. Un borgo rinato con le sue botteghe artigiane, la scuola, i servizi, abitato da cittadini del mondo sfortunati che scappano dalle loro terre depredate dall’Occidente e teatro di guerre religiose ed etniche. Ascoltare le loro storie la loro vita l’esperienza del viaggio della speranza per molti significherebbe cambiare il punto di vista sui temi dell’immigrazione. Ecco Riace è anche  questo.   La straordinaria intuizione del sindaco Mimmo Lucano di dotare i migranti, richiedenti asilo  assegnati   ai  progetti SPRAR, di buoni pasto da spendere nei negozi convenzionati del borgo, oltre a far rinascere un minimo di economia locale( bar e negozi riaperti) ha facilitato l’integrazione tra immigrati e popolazione locale. Fare tutto ciò è fuori dalla norma?  O sono migliori altri sistemi, molto noti nel panorama giudiziario calabrese e laziale o magari di altri luoghi ancora da scoprire.            Lo SPI CGIL nell’esprimere la massima solidarietà alla comunità Riacese e al suo sindaco Mimmo Lucano lo invita a non mollare, a non far morire un sogno che da Riace ha travalicato i confini nazionali per affermarsi come esempio da imitare nel mondo. Lo SPI CGIL, nel sostenere il bel lavoro fatto a Riace, ritiene che il Governo debba prendere atto di quanto fino ad oggi è stato costruito e programmato riconoscendogli quanto è dovuto. Ma, altresì ritiene che questo sistema di integrazione nel territorio costituisca un modello opportuno e che, pertanto, debba continuare ad essere sostenuto e mantenuto facendo continuare questo sogno di accoglienza a chi ha meno di noi e scappa da guerre e fame.  Assordante è il silenzio della politica che al massimo, con qualche soggettività, esprime generica solidarietà. Il comportamento della Giunta Regionale oltre che fare eco al silenzio della politica rispetto al modello “Riace” manifesta, ancora una volta, la completa assenza programmatoria non avendo intuito che la opportunità di Riace evidenzia come tanti dei comuni delle nostre aree interne potrebbero essere rivitalizzati, ritornando a dare speranza ai chi continua a viverci, anche rilanciando un pezzo di economia e di qualità sociale in tutti questi centri che continuano a spopolarsi lasciando, spesso, gli anziani nella completa solitudine.

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Lucia Rossi                            Vladimiro Sacco                         Salvatore Lacopo

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