Ven. Apr 19th, 2024

A San Procopio la statua della processione non si inchinò al boss Nicola Alvaro. A tre anni e mezzo dai fatti, il gip del Tribunale di Reggio Calabria Domenico Santoro accoglie la richiesta di archiviazione avanzata dal pm della Dda Luca Miceli. E chiude un caso che aveva fatto molto rumore. Per le indagini quella statua non rese omaggio al capoclan e il sindaco di San Procopio, Eduardo Lamberti Castronuovo (che ai tempi era assessore provinciale alla Legalità), il vicesindaco Antonio Cutrì, il parroco Domenico Zurzolo e il maresciallo dei carabinieri Massimo Salsano non sono responsabili del reato per il quale si indagava: calunnia aggravata dalle modalità mafiose.
Le indagini della Squadra mobile della Polizia hanno ricostruito i fatti: il 10 luglio in quella casa il boss non c’era (arriverà solo il 17, ai domiciliari). Era presente sua moglie e da una telecamere si vede che la statua si ferma per 20 secondi e che la signora le si avvicina per renderle omaggio. Per il pm queste circostanze non permettono di smentire gli indagati, che hanno dichiarato di non aver prestato attenzione a quale fosse l’abitazione protagonista della breve fermata. Per loro non si trattava di un “inchino” ma di un semplice ossequio reso da una fedele al patrono. Per il gip (che dà ragione alla relazione di servizio del maresciallo) fu solo una fermata come tante preceduta da un’offerta votiva, non un omaggio particolare.

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ALESSANDRO NICOLO’

“La sentenza di archiviazione del giudice di merito nei confronti del sindaco di San Procopio, Eduardo Lamberti Castronuovo, in ordine all’indagine sul così detto ‘inchino’ durante la processione del Santo Patrono di quel Comune, conferma il principio che ci ha sempre contraddistinti in merito alla fiducia nell’autorità giudiziaria ed il rispetto nei confronti dell’indagato, in questo caso, un imprenditore apprezzato e politico che si è distinto per il suo agire”.

E’ quanto dichiara il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale e Vice coordinatore Regionale, On. Alessandro Nicolò.

“Nella precedente legislatura dell’amministrazione provinciale, quale assessore alla legalità, svolse il suo lavoro con senso di responsabilità, interpretando il ruolo secondo i nobili valori della morale e dell’etica. Per queste ragioni, lo scorso anno, Forza Italia candidò Eduardo Lamberti Castronuovo Capolista della lista unica di Centrodestra nel Consiglio Metropolitano. Gli sviluppi dell’attività investigativa, conclude Alessandro Nicolò, restituiscono serenità all’uomo e confermano la linearità di un’azione cristallina certificata dall’irrilevanza penale dell’ipotesi di reato contestatagli”.

 

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