Gio. Apr 18th, 2024

I Comuni devono tenere ed aggiornare annualmente il catasto delle aree incendiate. Lo stabilisce la legge nr. 353/2000 e lo sostiene fermamente Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons, che ha sottolineato per mezzo stampa come la normativa preveda un preciso obbligo di dotarsi di un catasto in cui registrare i terreni che sono stati attraversati dalle fiamme, negli ultimi cinque anni. Detta norma stabilisce che sulle aree colpite da incendio non possano essere realizzati strutture o infrastrutture civili, commerciali o industriali per 10 anni dal rogo e, in caso di trasgressione, i Comuni sono obbligati a disporre la demolizione immediata delle opere realizzate a spese dei responsabili.
Inoltre i fondi percorsi dal fuoco non possono subire cambi di destinazione d’uso per 15 anni e nei contratti di disposizione di detti fondi va richiamato questo vincolo, pena la nullità dell’atto stesso.
Infine su dette aree sono vietate per 5 anni le attività di rimboschimento sostenute con risorse pubbliche e per 10 anni pascolo e caccia, proprio per evitare che lo stesso rimboschimento si trasformi in un vero e proprio affare, pagato dai Cittadini.
Il Codacons evidenzia come in Calabria siano stati incalcolabili sia i danni alla fauna per tutti gli animali, impossibilitati a fuggire e morti tra le fiamme, sia quelli alla flora. Danni, questi ultimi, che rendono ancor più preoccupante il rischio di crolli e lasciano presagire il peggio, in termini di dissesto idrogeologico, alle prossime abbondanti piogge. ” Abbiamo chiesto alla Regione Calabria, ha riferito Di Lieto, di elaborare uno specifico piano di protezione civile per le aree poste a valle dei costoni devastati dagli incendi che, con le piogge autunnali, rischiano di essere invase dai flussi fangoso-detritici”. Altro fronte caldo in queste ore è anche quello dei rifiuti. Tema su cui è intervenuta l’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo. La Rizzo ha risposto ai numerosi interventi apparsi sui media locali in merito alla rimodulazione della tariffa di conferimento dei rifiuti urbani negli impianti di trattamento. “Innanzitutto, ha dichiarato l’assessore, è nostro intendimento convocare un’assemblea di sindaci affinché in quella sede vengano assunte le adeguate determinazioni in ordine al provvedimento. Questo rappresenta la più ampia disponibilità da parte della Giunta regionale ad un sereno e proficuo confronto con le parti interessate, volto al miglioramento del contenuto della proposta tariffaria. D’altronde la Regione, in attesa che si costituiscano le Comunità di Ambito, da parte dei Comuni, sta avendo un ruolo di supplenza, provvedendo alla gestione diretta del sistema.”

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ALESSANDRA BEVILACQUA |redazione@telemia.it

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